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Il caso

Crisi della carne Chianina, cala il numero degli allevatori: produrla non conviene più

02 Marzo 2024
chianina chianina

Arriva l’allarme dalla Cia Arezzo, dove si concentrano gli allevamenti di carne Chianina: c’è una continua e progressiva emorragia di aziende che cessano la produzione e con essa anche il presidio del territorio.

“I produttori di Chianina devono fare i conti con una crisi di mercato grave e con regole sempre più stringenti e di difficile applicazione”, spiega la presidente Serena Stefani. Si parla di un calo medio del 20% delle vendite di chianine e contestuale riduzione del prezzo da circa 8,5€/kg a 7,5€/kg.

Le nostre stalle restano piene. L’indice di apprezzamento di questa razza è tutto in calo. Fatichiamo a vendere i capi, nonostante il prezzo di mercato si sia progressivamente abbassato fino a posizionarsi sui livelli delle altre razze”, dice Marcello Polverini, allevatore valtiberino, a capo di un’azienda familiare multifunzionale. 

L’imprenditore spiega che “l’allevamento della razza richiede una gestione complessa e costosa, che oggi non è più remunerativa. Negli ultimi anni, poi, abbiamo assistito ad un autentico crollo delle richieste. È evidente la necessità di avviare una campagna di tutela del prodotto complessiva, insieme a un programma di informazione e comunicazione adeguato per promuovere un’eccellenza a cui tanti allevatori da anni si dedicano con impegno e passione”.