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Il caso

Dietro ai pescatori sportivi potrebbero celarsi bracconieri del mare: l’effetto della misura 1.5

12 Luglio 2013
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In Sicilia, il Fondo europeo per la pesca (Fep) non sta brillando.

Come tutte le risorse che Bruxelles destina alla nostra Isola ci sono ritardi e, nel caso di questo settore, anche un certo disinteresse. C’è, però, una misura che sta facendo furore: la misura 1.5. Detto in parole semplici, per alleggerire la pressione che il mondo della pesca esercita oggi nel Mediterraneo, l’Unione Europea, tanto per cambiare, paga i pescatori per non farli lavorare. Anzi, per essere precisi, li paga per spingerli a cambiare mestiere. L’intervento non è da sottovalutare (e infatti i pescatori siciliani non l’hanno sottovalutato, se è vero che la misura è andata in overbooking). Insomma, i 13 milioni di euro stanziati da Bruxelles per la Sicilia sono volati via in un soffio. Agli sportelli (è proprio il caso di dirlo, visto che si tratta di una misura-sportello) si sono presentati oltre 350 pescatori professionisti. Parliamo di pescatori siciliani che hanno consegnato la documentazione che li abilita all’attività di pesca. Ognuno di loro, sbaraccando imbarcazioni e appendendo al muro reti, palangari e altre attrezzature, si è portato a casa 40 mila euro. I soldi per avviare un’altra attività. I pescatori professionisti che hanno deciso di abbandonare il settore sono, sotto il profilo numerico, significativi. Stando alle rivelazioni effettuate con il cosiddetto ‘Fermo biologico’ – e, ovviamente, considerando tali rivelazioni corrette – in Sicilia i titolari di imbarcazioni da pesca professionali dovrebbero attestarsi intorno a 8 mila.

Fin qui, tutto regolare. C’è un piccolo problema, però, che non riguarda solo la Sicilia, ma tutta l’Italia: la pesca sportiva. Chi sono, infatti, i pescatori sportivi? E che rapporto hanno con il mondo della pesca professionale?
Il tema è delicato: tanto delicato che, almeno in Sicilia, non è stato mai risolto. Sotto la dizione pesca sportiva si intendono tante cose. Pescatore sportivo è colui che, con la canna, va a pescare sulle banchine o tra gli scogli. Pescatore sportivo è colui che va con la lenza a lungo (oggi, in realtà, si va con il mulinello) nelle spiagge. Ma pescatore sportivo è anche chi è proprietario di un’imbarcazione da pesca con la moderna attrezzatura professionale.
Ci sono, insomma, tante tipologie di pescatori sportivi. Alcuni – i pescatori di canna e chi, in generale, va a pescare per il piacere di farlo – danno una mano all’indotto del settore.
Accanto a questi ci sono i pescatori sportivi che utilizzano barche e attrezzature professionali. Anche se vanno a pescare per ‘sport’, in realtà esercitano una concorrenza sleale nei riguardi dei pescatori professionisti. Questo perché, in molti casi, non si limitano a catturare 5 chili di pesci a battuta di pesca, ma – pur senza avere a carico tutti gli oneri dei pescatori professionali – catturano quantitativi di pesce notevoli che poi vendono, sottobanco, quasi sempre ai ristoranti. Questi, ovviamente, non sono pescatori sportivi, ma veri e propri bracconieri del mare.

In Sicilia il tema della pesca sportiva si dibatte da anni. Ma un regolamento sulla pesca sportiva non ha mai visto la luce. Sono state elaborate varie bozze. Che, però, sono rimaste tali.
Siamo così arrivati al ‘velen della questione’. Come abbiamo accennato, il confine tra i pescatori professionisti e certi pescatori sportivi è piuttosto labile. Da qui un laico dubbio: quanto ci metterebbe un pescatore professionista che ha usufruito della misura 1.5 a trasformarsi in pescatore sportivo?

La trasformazione non dovrebbe comportare molti sforzi. L’attrezzatura da pesca c’è: e ci sono anche le capacità tecniche per esercitare un mestiere che i protagonisti conoscono benissimo.
E’ un dubbio, per carità. Ma, storicamente, quasi tutti gli interventi dell’Unione Europea nell’economia hanno sempre suscitato dubbi: tanti dubbi…      

Giulio Ambrosetti