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Il caso

Etna. Gettate le basi per un programma di prevenzione incendi

13 Settembre 2012
incendio incendio


Immagine dell'incendio che ha distrutto i vigneti della cantina Passopisciaro

Per la prossima estate, e per la futura minaccia degli incendi, il territorio dell’Etna si prepara con un programma che vedrà spiegate risorse in campo atte ad arginare e a prevenire il fenomeno che quest’anno, ma anche in quelli passati, ha distrutto molti vigneti e compromesso in parte  la produzione di alcune cantine. Ultimo quello che ha coinvolto la tenuta di Passopisciaro di Andrea Franchetti, documentato con un reportage fotografico su cronachedigusto.it (per leggere l'articolo cliccare qui)

Si è deciso di contrastare lo scoppio degli incendi con un’azione di concerto che vede interagire, i Comuni, la Protezione Civile, la Guardia Forestale, il Consorzio Etna Doc, la Polizia Provinciale e l’Ente Parco dell’Etna. L’intento è stato siglato durante una tavola rotonda chiesta dal presidente del Consorzio Giuseppe Mannino tenutasi al Municipio di Randazzo alla presenza del sindaco di Randazzo e dei sindaci di Castiglione di Sicilia e di Linguaglossa, degli enti e delle organizzazioni preposte alla tutela del territorio. Al vertice ha partecipato anche l’amministratore di Passopisciaro, Vincenzo Lo Mauro, come testimone del grave incendio scoppiato poche settimane fa sul versante Nord del vulcano.

“L’emergenza non era giustificata dal caldo e dalle giornate afose. Dovevamo trovare un piano per evitare che questo possa accadere in futuro – dichiara Mannino -.  Alla riunione abbiamo chiesto conto e ragione dell’accaduto e ci siamo resi conto che basta poco senza attingere ad ulteriori risorse umane e economiche, che già abbiamo. Bisogna solo coordinare meglio queste forze che ci sono in campo e risolvere alcuni paradossi. Non è possibile che, per esempio,  i volontari della protezione civile se vedono un incendio, persino sul nascere, non possano intervenire per spegnerlo e che invece debbano chiamare i vigili del fuoco”. La protezione civile che dipende anche da comuni ha infatti una funzione di sorveglianza. “Chi lavora alla protezione civile potrebbero fare dei corsi presso la forestale e presso  i vigili del foco – aggiunge il presidente del Consorzio Etna  Doc -.  La forestale si è dichiarata disponibile ad addestrare questa gente, così possono intervenire nella prima fase al momento dell’avvistamento e agire tempestivamente”. Ecco un primo punto del programma deciso in riunione a cui si aggiunte quello della prevenzione.

“E’ fondamentale tenere pulite le strade – prosegue Mannino – Un impegno che manteniamo noi agricoltori. Ci sono tante stradine poco frequentate dove la vegetazione prende il sopravvento e non vi si può transitare. Abbiamo deciso che queste vie di comunicazione, fino ad ora abbandonate, verranno curate, intanto perché consentono di arrivare immediatamente agli incendi e poi perché potrebbero fare da taglia fuoco”.  

Su come rendere operativo e fattibile quanto stabilito e per decidere su altri punti d'intervento del programma si è stabilita un’altra riunione con data da destinarsi e che si terrà dopo le elezioni regionali, fa sapere Mannino. 

C.d.G.