Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il caso

Gino Sorbillo presenta la pizza all’ananas: “Ragazzi, è buona. Ve lo giuro”

29 Dicembre 2023
Gino Sorbillo Gino Sorbillo

Gino Sorbillo lancia la pizza all’ananas nel suo storico locale napoletano di via dei Tribunali e il web si scatena: ai più l’idea non piace. “La vera pizza è un’altra dicono”. Oppure: “lasciamola agli americani”. In un video sul suo profilo Instagram da quasi quattrocentomila follower, lo stesso Sorbillo si presta come cavia: “E’ una pizza bianca particolarissima”, dice prima di assaggiarla. “Ragazzi non vi scatenate, non mi fate nero – aggiunge, prevedendo le reazioni – io sono legato alla tradizione però voglio provarla perché l’ho messa nel mio menu”.

Questo il responso: “Ragazzi è buona, giuro, anzi faccio anche il bis. Se non mi credete venite qui a provarla, nel centro storico di Napoli”.
“Il commento più bello vince”, scrive Gino Sorbillo nel post he accompagna il video, ma le reazioni – subito alcune centinaia – sono perlopiù negative. “Questa non è tradizione, certo sei furbo e sai fare marketing”, scrive un follower. “Noooo, con che faccia criticheremo ora gli americani?”, si lamenta un altro. E ancora: “Adoro la pizza e adoro l’ananas, ma non mischiamo il sacro col profano”. Qualcuno difende la sperimentazione: “Credo che bisogna accontentare ogni cliente e chi ha la mente stretta sul cibo non ha mai viaggiato. E poi come si fa a dire che non è buona se non la si assaggia?”. Ma chi è a favore è una netta minoranza.

Un utente è addirittura “disperato”: “Ti stimo ma in questo momento me ven a chagner”, scrive. “W la margherita tutta la vita”. E perfino i sostenitori storici di Sorbillo si ribellano: “No, ti prego. Ti apprezzo come pizzaiolo (…) da napoletana che ama la pizza dico che tu la realizzi come fosse un’opera d’arte. Ma ti prego: la pizza a Napoli con l’ananas no. Va benissimo negli Usa e in Inghilterra ma a Napoli lasciamo la tradizione. Napoli è la capitale indiscussa della pizza nelle sue versioni storiche e con ingredienti di base semplici, come un tempo”. (Fonte Ansa)