Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il personaggio

Tarquini approda ad Argea: “Territori da tenere d’occhio? Barbaresco, Marche ed Etna”

16 Gennaio 2023
Giacomo Tarquini Giacomo Tarquini

Giacomo Tarquini è il nuovo global brand director di Argea, il gruppo che racchiude Botter, Mondo del Vino e Zaccagnini.

Stiamo parlando di un colosso del mondo del vino (è il primo player enologico tra i privati) con una produzione di più di 170 milioni di bottiglie e un fatturato da 420 milioni. Tarquini, negli ultimi tre anni, era stato global marketing director – Wine Division del Gruppo Illva Saronno occupandosi dello sviluppo dei marchi storici del gruppo (Corvo, Duca di Salaparuta e Florio) sia in Italia che all’estero. “L’esperienza siciliana è stata molto positiva, ma occasioni come queste devono essere colte positivamente, non potevo rifiutare l’offerta di Argea”. E così il 2023, per Tarquini, si è aperto con un nuovo prestigioso e importante incarico. “Inizialmente mi concentrerò, insieme al mio team – spiega Tarquini – nell’ armonizzare tutta l’offerta del mondo di Argea”. In questo momento il 95 per cento delle bottiglie prodotte “vola” all’estero: “Mondo del Vino e Botter, soprattutto, sono state antesignane a livello commerciale – spiega Tarquini – riuscendo a creare delle offerte oserei dire “cucite su misura” per ogni paese target. E per questo c’è questa grossa quota di export che cercheremo di mantenere. Obiettivo, poi è quello di sviluppare delle altre offerte su paesi emergenti e su nuovi cluster di consumatori”.

Il lavoro fatto da Mondo del Vino e Botter, decenni fa ormai, ha permesso ad Argea di muoversi agevolmente sullo sviliuppo di nuovi progetti: “L’idea è quella di presentarsi come un unico player che, però, nel suo portafogli ha prodotti provenienti da varie regioni italiane. Lo faremo attraverso l’innovazione dei prodotti, ma anche con nuovi packaging ed etichette e sviluppando offerte su altre zone vitivinicole italiane. Stiamo lavorando su un progetto a lungo termine”. Tarquini fa l’esempio di Botter: “L’azienda che per prima è riuscita a sviluppare e far nascere il trend dei vini pugliesi – dice – trainando le vendite di questi vini grazie all’apporto di importanti partner internazionali e quindi far “uscire” dall’Italia i vitigni tipici di questa zone del Meridione d’Italia che sono piaciuti tantissimo soprattutto al mercato tedesco e a quello dei paesi scandinavi”. Progetti chiari per Tarquini che tiene d’occhio tre territori italiani: “Barbaresco, che è una delle zone più incantevoli e che da l’opportunità di assaggiare questa storicità che si percepisce nei calici, ma comunque sempre con un taglio nuovo, un territorio dove non c’è mai staticità; poi occhio alle Marche con il suo Verdicchio di Matelica e dei Castelli di Jesi, un’area dal grandissimo potenziale; e infine dico l’Etna, incredibilmente forte sui bianchi e sui rossi. Non vedo altro territorio italiano in cui si beve così bene come sul Vulcano: rossi super eleganti e bianchi dalla grande spinta acida”. E a proposito di bere bene, ecco i preferiti da Tarquini: “Adoro i vini dell’Alto Adige, del Piemonte e proprio quelli dell’Etna”.

G.V.