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Scenari

Brugnano tra export, nuovi vini e turismo. “Oggi bere siciliano è un valore aggiunto”

18 Luglio 2022
Francesco Brugnano e Maurizio Gandolfo Francesco Brugnano e Maurizio Gandolfo

Realtà giovane, ma che ha radici lontane. Cantina dinamica con tanti progetti avviati e altri in cantiere.

E poi l’orgoglio di rappresentare la Sicilia del vino. Ed oggi, attacca subito Maurizio Gandolfo che di Brugnano è direttore commerciale con una frase che dice molto, “bere siciliano è un valore aggiunto. E lo è soprattutto in quest’estate piena di turisti che hanno premiato la nostra regione come destinazione turistica tra le più gettonate”. Brugnano è una giovane azienda con forti tradizioni familiari. I fratelli Francesco e Giuseppe Brugnano, sebbene siano giovani, vantano una grandissima esperienza maturata in cantina e in vigna lavorando nell’azienda di famiglia che nasce nel 1970. Oggi la cantina Brugnano conta 90 ettari, tra Castellammare del Golfo, i mille metri di monte Mirto e Partinico. Grazie ad un piano industriale molto dettagliato ci si è proposti al mercato con un catalogo di 17 referenze con l’obiettivo di raggiungere entro il 2024 il risultato di 400.000 bottiglie.

Come sta allora il vino siciliano in questo momento?
“Continua a riscuotere successi in ogni luogo. Il livello agronomico, enologico e tecnologico che vanta la Sicilia è di altissimo livello. Un livello tale che ha favorito e favorisce una produzione di eccellente qualità. E il turismo in Sicilia continua la sua ascesa e con lui il consumo dei nostri vini, rendendo quest’ultimo più che una moda, uno status culturale. Il motivo di ciò è che ad attrarre non è solo il prodotto ma anche ciò che sta dietro il territorio, le storie e il contesto sociale/culturale. L’export? Noi non esportiamo solo vino ma tutto il nostro modo di essere. L’export dei vini siciliani è cresciuto del 16,8% rispetto all’anno precedente, tuttavia meno di quanto sperato. Questo dato dovrebbe farci riflettere su quanto potenziale abbiamo e su quanto ancora le istituzioni regionali debbano fare in termini di promozione per l’internazionalizzazione. A trainare l’export è il Canada, la Corea del sud e gli Stati Uniti. A fare da apri pista sono i vini bianchi con una crescita del 32% rispetto all’anno precedente”.

Il canale horeca sembra che sia ripartito alla grande…
“I dati Istat ci danno indicazioni precise, ovvero un calo dei consumi procapite e una crescita significativa di una base di consumatori più larga, per esempio i consumatori donne crescono del 9%. Di conseguenza possiamo affermare che si beve meno ma si beve meglio, mettendo altresì in evidenza come i giovani sappiano apprezzare i vini siciliani di qualità, designando la Sicilia come prima aerea in cui si registra un incremento così importante della fascia più giovane. La movida siciliana si rende perfetta complice di grandi consumi di vino rendendo questa estate decisamente briosa”.

Il Grillo è davvero il bianco che tutti chiedono oppure è solo un vino che ancora va spiegato ai consumatori?
“I dati ufficiali relativi alla vendemmia 2021 di Grillo ci confermano una produzione di 20.941.260 bottiglie, +25 % rispetto ai 16.707.274 del 2020. Questo dato mette in evidenza l’ottimo stato di salute di questo vitigno, la cui notorietà è ormai diffusissima. Ciò nonostante, ritengo essere ancora molto importante procedere con prudenza e offrire continue opportunità di incontri e degustazioni per presentare le eccellenze enologiche del Grillo, cercando in tutti i modi di non cedere a tentazioni di facili scorciatoie dagli effetti devastanti”.

Nuovi vini in arrivo?
“Pensiamo di completare il nostro portafoglio prodotti entro il primo trimestre 2023, disponibilità del vetro permettendo. Contiamo di presentare a breve la nuova annata del cru Honoris Causa e del Metodo Classico la cui sboccatura è prevista per i primi di ottobre prossimo”.

Come si annuncia la vendemmia?
“Al momento tutto sembra procedere bene, nonostante le alte temperature dei giorni scorsi che hanno messo a rischio i vigneti privi di irrigazione d’emergenza. Viste le previsioni meteo, se non avremo sorprese dell’ultimo momento, ci aspettiamo una vendemmia molto buona sia in termini qualitativi che quantitativi”.

Vi state attrezzando per l’enoturismo? Se sì in che modo? I turisti in cantina sono una risorsa importante…
“La cantina ha avuto un periodo di stasi che ci ha obbligato ad un recupero e ad una riorganizzazione degli spazi, specialmente nella barriccaia. Per questo 2022 abbiamo previsto di ospitare solo alcuni nostri clienti per condividere con loro i risultati enologici ottenuti, ma tra i progetti futuri c’è certamente lo sviluppo dell’enoturismo. La posizione geografica della cantina è assolutamente favorevole a questo scopo. Siamo vicinissimi a punti di notevole interesse culturale e/o paesaggistico e soprattutto a pochissimi minuti dall’aeroporto di Palermo”.

C.d.G.