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Cosa bevo

Dieci bollicine (italiane) da bere tra Natale e Capodanno

21 Dicembre 2021
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di Titti Casiello e Federico Latteri 

La sinfonia che solo una bottiglia di bollicine, una volta stappata, sa regalare, inizia ad avvicinarsi.

Ma dici bollicine e pensi alla Francia e ai soliti noti. Eppure, quest’anno, secondo l’Ovse (osservatorio vini spumanti effervescenti), oltre 70 milioni di bottiglie si apprestano a imbandire le tavole degli italiani. E se fossero tutte made in Italy? Perché a volte basta solo guardare un po’ più in là del nostro naso per scoprire delle vere e proprie perle (o bolle) enologiche. 10 etichette, non così scontate e soprattutto italiane, per accompagnarvi dal Natale al Capodanno in un viaggio da nord al sud del nostro Bel Paese.

Trentodoc Brut – Abate Nero

Rinnovato nel packaging con un’etichetta più sobria e attuale, mantiene la qualità e l’affidabilità di sempre, dimostrando che è possibile bere bene spendendo una cifra ragionevole. E’ ottenuto da uve Chardonnay cento per cento e viene affinato almeno 24 mesi sui lieviti. Sentori di frutta a polpa bianca, fiori, agrumi e tenui cenni di crosta di pane sono seguiti da un palato fresco ed equilibrato che mostra un profilo lineare e non stanca mai. € 19

Alto Adige Arunda Blanc de Blancs Extra Brut – Arunda Sektkellerei

Sono stati considerati ideali da Josef Reiter quei 1200 metri di altitudine a Meltina, nell’Alta Val d’Adige, per l’affinamento di Arunda, un Extra Brut da Chardonnay in purezza, vinificato solo in barriques con sosta sui lieviti fino a 42 mesi. Elegante e definito, dal profilo fruttato e fragrante, con note di pompelmo, pasta frolla e mandorle. Il palato non gioca su acidità spigolose, ma si fa voluminoso, regalando pienezza ed equilibrio nel finale. € 25,50

Metodo Classico Pas Dosè Cinque – Buvoli-Opificio del Pinot Nero

Sentir parlare di “Opificio del Pinot Nero” è già di per sé intrigante, lascia immaginare quale possa essere la passione con la quale Marco Buvoli lavora questa pregiata varietà d’uva per ottenere i suoi vini, piccole gemme apprezzate e ricercate da appassionati e intenditori. Il Cinque è un pas dosè che affina sui lieviti per 5 anni. All’olfatto presenta grande integrità con sentori fruttati e floreali che si mescolano a cenni di scorza di agrumi, frutta secca e pan brioche. Il sorso è dritto, deciso e sapido. € 46

Christian Bellei Millesimato Brut 2015 – Cantina della Volta

Quando il Metodo Classico incontra l’autoctono emiliano per eccellenza, il Lambrusco, il risultato è superbo. Se poi a vinificarlo è Christian Bellei, l’interpretazione si connota di una raffinata precisione. Il Millesimato 2015, che riposa sui lieviti almeno 38 mesi, è una bollicina delicata, ma dall’anima vitale che profuma di pesca bianca e fiori di sambuco, mentre un velo di note fragranti accompagna un sorso morbido e definito nelle proporzioni di un finale cremoso e al pari dotato di freschezza. € 21

R N 2017 Pas Dosé – D’Araprì

Dalla crasi dei cognomi dei loro fondatori è nata d’Arapri, una delle realtà spumantistiche più interessanti del meridione. Nella piccola cittadina di San Severo in provincia di Foggia, i tre amici si fanno custodi di autoctoni dimenticati, come nella “Riserva Nobile” (RN), un pas dosè con sboccatura manuale da solo bombino bianco, nel quale l’affinamento in legno regala una beva decisa e gastronomica che tra note di agrumi e miele si asseta nel finale in una delicata sfumatura sapida. € 26

Il Contestatore Pas Dosé – Il Pendio

Una bollicina fuori dagli schemi e anche dal disciplinare di Franciacorta, ma completamente dentro il concetto di qualità. Questo è il Contestatore, ottenuto da sole uve Chardonnay con 60 mesi di affinamento sui lieviti. In un calice che si illumina di una bella veste dorata, il profilo aromatico è vibrante e il frutto, tra agrumi e sambuco, scava nella progressione di un sorso che si fa teso tra freschezza e sapidità in una lunga profondità e persistenza di beva. € 43

Mat ’55 2011 – Pian delle Vette

Il terroir magico di località Vignui a Feltre e sei anni di permanenza sui lieviti ci regalano questo sorprendente Metodo Classico, fatto con uguali percentuali di Chardonnay e Pinot Nero. Il naso esprime la purezza della montagna con profumi nitidi e delicati che spaziano dalla frutta esotica agli agrumi e vengono impreziositi da un tocco fumè e da cenni di erbe di campo. L’assaggio rivela un profilo verticale, fresco, incisivo e minerale. Solo 1.600 bottiglie, ma di puro piacere. € 55

Tempesta Metodo Classico – Santa Maria La Nave

Floreale, finemente fruttato, tagliente, vivo, agile, ma anche delicatamente cremoso, intenso e preciso, è un sogno che nasce a Vigna Casa Decima, una piccola parcella situata a 1.100 metri di altitudine sull’estremità occidentale del versante nord dell’Etna. Ottenuto da uve Grecanico dorato in purezza, affina sui lieviti per 36 mesi. Uno spumante di grande carattere che è l’ennesima conferma del valore di un territorio che non finisce mai di stupirci. € 70

Valdal Metodo Classico Extra Brut 2016 – Valdal

Valdal è un progetto nuovo che nasce dall’unione di persone con una storicità nella produzione di spumanti Metodo Classico, i fratelli Matteo e Alessandro Fongaro, eredi di una prestigiosa tradizione familiare e Antonio Fattori, importante produttore veneto. Questo extra brut, ottenuto da Chardonnay più un 20 per cento di Ribolla Gialla, risulta piacevolissimo grazie all’evidente acidità che anima il sorso dall’inizio alla fine, alla struttura ben calibrata e ad una perfetta armonia. € 20

1759 Rosé Extra Brut – Valturio

Era il 2002 quando Adriano Galli decise di fondare l’azienda agricola Valturio a Caltravaglio, terra di mezzo tra Romagna e Marche. L’obiettivo era produrre vino di qualità, come il Metodo Classico Rosé Extra Brut 175, da solo pinot nero, che, dopo una breve macerazione sulle bucce, regala un bel colore rosa cerasuolo, note tostate e frutti esotici. Sorso setoso, ma con una bella tensione sapida. € 18