Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il caso

A Roma si decide il futuro della Pernigotti: e i dipendenti distribuiscono cioccolatini

15 Novembre 2018
protesta_pernigotti protesta_pernigotti


(ph Ansa)

È in corso il tavolo su Pernigotti al ministero dello Sviluppo economico, alla presenza del vicepremier e ministro, Luigi Di Maio. 

L'azienda, attraverso dei consulenti, ha ribadito la chiusura della stabilimento di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, e il trasferimento della produzione in conto terzi, secondo fonti sindacali. I sindacati respingono la proposta perché abbasserebbe la qualità dei prodotti Pernigotti. Di Maio, sempre secondo i sindacati, avrebbe chiesto un confronto diretto con la multinazionale turca Toksoz, proprietaria dell'azienda e non presente al tavolo, e riferito che anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intenzionato a incontrarli. Gianduiotti e cioccolatini della Pernigotti sono al centro della protesta di una delegazione di 50 lavoratori, in presidio sotto al ministero dello Sviluppo economico contro la chiusura dell'azienda di Novi Ligure.

I manifestanti distribuiscono praline ai passanti scandendo “Lavoro! Lavoro!”. “Noi siamo Pernigotti. Pernigotti è di Novi”, si legge sui loro cartelli. A breve inizierà il tavolo tra le istituzioni, i sindacati e l'azienda con il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del lavoro sulle prospettive della società dopo che il gruppo turco Toksoz, proprietario dell'azienda, ne ha annunciato la chiusura. A Novi ligure i lavoratori della Pernigotti sono oltre 250 tra dipendenti (cento), stagionali, interinali e altre tipologie.

“Lavoro alla Pernigotti da oltre 20 anni, – racconta una delle manifestanti – e continuo a mangiare tantissimi cioccolatini, non stancano mai. È per le capacità dei miei colleghi che hanno anche 30 anni di esperienza. Se Novi chiude, non saranno più così buoni”. “Non c'è solo il problema dell'occupazione, che per noi è prioritario, ma c'è anche una truffa nei confronti dei consumatori che leggono Pernigotti 1860 e comprano cioccolato prodotto altrove”, afferma il segretario generale della Uila Uil, Stefano Mantegazza.

C.d.G.