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Il caso

Consorzio di tutela Pomodoro di Pachino vs. Rai: il giudice archivia l’inchiesta

29 Gennaio 2013
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Alessandro Di Pietro

E’ stato archiviato il procedimento penale promosso dal Consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino contro il conduttore Alessandro Di Pietro.

 Il noto conduttore di Rai Uno, il tre febbraio 2011, durante una puntata della trasmissione Bontà Loro, diretta da Maurizio Costanzo, invitò i consumatori a non acquistare per un solo giorno il celebre ortaggio siciliano in quanto la sua produzione sarebbe stata “in odore di mafia”.

Alessandro Di Pietro aveva parlato dei pomodorini rossi della provincia di Siracusa, sui quali il procuratore antimafia Pietro Grasso così si era espresso in passato: «Quel tipo di prodotto viene trasportato dal sud della Sicilia al mercato di Fondi, a Latina, per essere confezionato e poi trasferito nuovamente in Sicilia per la distribuzione nei grandi magazzini». Il mercato di Fondi, si legge nel comunicato stampa inviato dall’ufficio stampa del giornalista Di Pietro, è al centro di diverse investigazioni antimafia e i passaggi forzati farebbero lievitare i costi al consumo fino a undici volte il prezzo alla produzione.

La querelle tra il consorzio Igp e la Rai finì così in tribunale e la puntata della discordia sotto la lente della magistratura. Il Consorzio tramite il suo legale presentò querela per calunnia e diffamazione contro la tv di Stato e in particolare contro Alessandro Di Pietro e Maurizio Costanzo. Il 13 gennaio 2013 è arrivata la sentenza di archiviazione del procedimento e la restituzione degli atti al P.M. da parte del Giudice per le indagini preliminari, Valerio Savi. Il Giudice (visti gli artt. 116,408,415 c.c.p.) ha ritenuto infondate le accuse rivolte dal consorzio Igp al giornalista Alessandro Di Pietro. Alessandro Di Pietro in seguito a questa sentenza ha così commentato:“la mia indignazione di cittadino, più che di presentatore televisivo, mi portò a schierarmi ancora una volta a favore dei consumatori contro le omertà”.

Rosa Russo