Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il caso

“Giù le mani dal Cannonau”: i vignaioli della Sardegna a difesa del loro vitigno

23 Luglio 2020
cannonau cannonau

Sardegna unita in difesa del Cannonau. L’allarme è stato lanciato dagli enologi dell’isola: con le nuove disposizioni dell’Unione Europa il vitigno rischia di essere “desardizzato”. E prodotto tranquillamente in qualsiasi regione d’Italia. Facendo così perdere l’abbinamento identitario con la Sardegna.

“Cannonau di Sardegna, Nuragus di Cagliari, Nasco di Cagliari, Giro di Cagliari; Sardegna Semidano – spiega Mariano Murru, responsabile di produzione, ricerca e sviluppo della Cantina Argiolas – non saranno più blindate, ma i vitigni che ne fanno parte potranno essere utilizzati in altri territori e nelle indicazioni in etichetta dei vini prodotti in questi territori al di fuori della nostra isola. Tra questi vitigni più esposti ci sarà sicuramente il Cannonau, diffuso e commercializzato in altre regioni con altri sinonimi e che gode di grande interesse da parte di altri Consorzi di tutela e dei produttori non sardi, per la maggiore notorietà e quindi appetibilità commerciale rispetto ai sinonimi equivalenti”.

Pronti alla battaglia: “Il Cannonau – continua Murru – rappresenta per la Sardegna una bandiera, un elemento fortemente distintivo tale da non poter parlare delle tradizioni e della cultura della Sardegna senza includere Il Cannonau e viceversa; è uno degli elementi identitari, un simbolo della nostra isola; un legame rafforzato recentemente dalle scoperte archeologiche, che ne attestano la presenza in Sardegna dà migliaia di anni e da analisi genetiche che mostrano importanti differenze rispetto ai suoi sinonimi”.

C.d.G.