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Il caso

Il caso Grillo e Nero d’Avola della Doc Sicilia: il consiglio di Stato sospende sentenza del Tar

29 Febbraio 2020
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Il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere l’efficacia della sentenza di primo grado del Tar del Lazio del 6 novembre 2019 che aveva parzialmente annullato le modifiche ai disciplinari della Igt Terre Siciliane (leggi questo articolo).

La decisione del Tar del Lazio era riferita quanto al divieto di uso in etichetta dei nomi delle uve Nero d’Avola e Grillo nell’Igt Terre Siciliane, e della Dop quanto alle rese per ettaro delle due varietà, chiedendo il ripristino di tali modifiche ai disciplinari. Sulla sentenza, avevano proposto ricorso in appello, al Consiglio di Stato, il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, l’Associazione vitivinicoltori Igt Terre Siciliane, la Regione siciliana e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, richiedendo la riforma della sentenza del Tar Lazio e nelle more la sospensione dell’efficacia di tale sentenza.

L’udienza per decidere sulla richiesta di sospensione si è tenuta il 27 febbraio e, in tale occasione, il Consiglio di Stato ha sospeso l’efficacia della sentenza di primo grado. L’istanza era volta, oltre ad ottenere l’annullamento nel merito, a garantire ai vitivinicoltori siciliani, nelle more del giudizio, il mantenimento della disciplina di valorizzazione dei vitigni Nero d’Avola e Grillo introdotta nel 2017, disciplina che opera ormai dal 2017 e che ha favorito la crescente valorizzazione di tali vitigni e vini, con il consenso della grande maggioranza dei produttori. Il Consorzio Tutela Vini Doc Sicilia conferma il proprio impegno per la valorizzazione dei vini ottenuti dai vitigni Nero d’Avola e Grillo.

Adesso il caso nel merito sarà discusso il prossimo 28 maggio. Ma è chiaro che chi aveva ipotizzato di inserire Grillo o Nero d’Avola in etichetta, producendo Igt Sicilia, dovrà fare marcia indietro. Almeno per il momento.