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L'azienda

Il “Rinascimento Verde” di Fontanafredda: ecco il progetto di sostenibilità della cantina

22 Marzo 2021

Coniugare i valori del passato a un futuro 100% verde.

Fontanafredda, storico produttore di Barolo e dei grandi vini delle Langhe dal 1858 in Serralunga d’Alba, presenta il vino “verde”; un modo di essere e di pensare fatto di scelte sostenibili e consapevoli, dalla vigna alla cantina. Una mission iniziata da tempo e che conta oggi 120 ettari di vigneti certificati e coltivati a biologico, un concetto che nasce dal mettere la terra al centro, dove la forza della comunità e la fiducia negli altri costituiscono le fondamenta di un cambiamento solido e duraturo per la salvaguardia del nostro pianeta. “Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio unico al mondo e dobbiamo averne cura – dichiara Andrea Farinetti – Sentiamo il bisogno di un nuovo Rinascimento, altrimenti sarà impossibile pensare a un domani uguale a oggi. È chiaro che dobbiamo cambiare e rinnovarci. Il nuovo per noi è rimettere la terra al centro: il grande obiettivo che ci porterà alla creazione di una comunità mondiale basata sulla fiducia negli altri. I mezzi di questa comunità per la salvaguardia del pianeta saranno molti; il nostro sarà il vino, il vino verde”.

È il vino, il vino verde, lo strumento con cui Fontanafredda disegna il suo futuro, verde dentro perché sostenibile, ma anche fuori perché guarda a 360°. Otto sono gli elementi del Verde: l’uva, l’acqua, l’energia, il vetro, i tappi, le etichette, i cartoni e la mobilità. Un obiettivo raggiungibile grazie al consolidamento di partnership con aziende all’avanguardia. Al fine di ridurre lo spreco dell’acqua e favorire il suo riutilizzo, nel Villaggio di Fontanafredda viene utilizzato da prima un depuratore, per poi far convergere le acque in un fitodepuratore filtrandole e immetterle nel lago da dove vengono riutilizzate senza sprechi. Grazie a Sea, Società soggetta a controllo e coordinamento di Eni, avrà presto luce un progetto finalizzato all’uso razionale dell’energia per merito di un’attività di relamping delle strutture e l’utilizzo di sensori a intelligenza artificiale per ottimizzare il consumo energetico con l’obiettivo di abbatterlo del 30%. Sempre riguardo l’energia, è in fase avanzata lo studio e la realizzazione di un impianto di cogenerazione e teleriscaldamento green che verrà costruito entro il 2022. Per la conservazione del vino sono stati scelti un vetro sano, originato per l’85% da vetro riciclato e riutilizzabile infinite volte, nonché tappi che rispettano l’ambiente e contribuiscono a mantenere integri i vini: dai tappi di origine vegetale Nomacorc, riciclabili e sostenibili, realizzati con materie prime derivate dalla canna da zucchero e con valori di emissioni di carbonio pari a zero, ai tappi in sughero Molinas di origine naturale, realizzati senza alcun trattamento e raccolti nel pieno rispetto delle piante, della natura e della biodiversità, grazie alle foreste di sughero con certificazione CoC (Catena di Custodia), propedeutica all’imminente certificazione Fsc. L’attenzione alla sostenibilità riguarda anche l’uso della carta e del cartone: le etichette Eurostampa impiegate per le bottiglie sono realizzate con carte riciclate e carte certificate Fsc, così come i cartoni che proteggono i vini, salvaguardano l’ambiente e combattono la deforestazione del pianeta, con eleganza e prestigio. Una filiera produttiva che si completa con particolare riguardo alla mobilità sostenibile: i muletti Linde Ntp impiegati in cantina sono elettrici e dalla vendemmia 2021, il trattore cingolato da vigneto New Holland TK Methane Power, con motore Fpt Industrial alimentato a biometano, sarà protagonista della prima vendemmia del Barolo Cru La Rosa a emissioni zero.

C.d.G.