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L'iniziativa

Pizze d’Italia in festa: negli Eataly italiani si alternano i grandi maestri dell’impasto

08 Ottobre 2020

di Michele Pizzillo

Inaugurazioni di pizzerie sono all’ordine del giorno, anche in un periodo difficile come questo che stiamo vivendo.

E, sembra che nell’ambito della ristorazione, sicuramente fra le più colpite dalla pandemia, le pizzerie riescano a difendersi meglio. E, quindi, organizzare una grande festa per omaggiare una delle eccellenze del nostro patrimonio enogastronomico è più che giusto, anche per fare conoscere l’incredibile offerta di pizze che vanno dall’inconfondibile stile napoletano, a quello croccante alla romana, dalle ricette tradizionali alle proposte gourmet. Tant’è vero che la guida 2021 di Pizzerie d’Italia appena presentata da Gambero Rosso (leggi questo articolo>), ha assegnato i suoi tradizionali “spicchi” e “rotelle” distintamente a pizza napoletana, pizza all’italiana, quella a degustazione, pizza al taglio e pizza dolce. Insomma, l’offerta è così variegata che riesce a soddisfare tutti i desideri degli appassionati di questo straordinario piatto.

A questo punto è più che giusto che i pizzaioli salgano sul palcoscenico – in questo caso gli Eataly di tutta Italia – partendo da Milano, dove l’insegna è Eataly Smeraldo, perché lo store è la trasformazione di un glorioso teatro -, dal 9 al 18 ottobre, per una grande festa in cui assaggiare ogni giorno tutte le pizze d’Italia, partendo dalla Pizza Eataly fino ad esplorare le tante declinazioni di questo piatto così amato, da quella alla pala, alla pizza al padellino, dalla focaccia genovese fino a quella barese, dalla farinata alla focaccia al formaggio. Dieci giorni alla scoperta delle tradizioni e delle novità del mondo pizza, da nord a sud. Pizze d’Italia in festa è un grande evento diffuso tra gli Eataly (da Milano a Torino, da Roma a Genova, da Pinerolo a Firenze, da Piacenza a Trieste e Bari) al quale partecipano, come ospiti speciali, alcuni grandi maestri del mondo pizza, provenienti da diverse scuole di pensiero. Come Ciro Salvo, grande interprete della pizza napoletana, che aprirà l’evento a Milano il 9 ottobre, e sempre la pizza napoletana sarà protagonista a Roma lunedì 12 con la pizzaiola Roberta Esposito, mentre il giovane Valentino Tafuri con la sua pizza all’italiana chiuderà domenica 18 il calendario romano.

Nei dieci giorni dell’evento si alterneranno ai forni Guglielmo Vuolo, Stefano Vola, Giovanni Mandara, i Fratelli Salvo, Domenico Martucci, Denis Lovatel, Jacopo Mercuri, Luigi Cippitelli e tanti altri che, con le loro interpretazioni, completeranno il racconto delle tante espressioni della pizza italiana.  Come nella tradizione di Eataly, il palinsesto prevede anche incontri, workshop e serate speciali in cui soddisfare non solo il palato ma anche la voglia di capire in che direzione sta andando la scena contemporanea della pizza: impasti, lievitazioni, cotture, scelta degli ingredienti e variabili che rendono ogni pizza d’autore così unica e speciale.

A Eataly Smeraldo a Milano, dopo l’apertura con Ciro Salvo – di 50 Kalò di Napoli – ambasciatore della pizza nel mondo per Slow Food, che proporrà la pizza napoletana che l’ha reso famoso, accompagnata dalle bollicine di Ferrari, domenica 11 ci saranno Francesco e Salvatore Salvo di Salvo Pizzaioli di San Giorgio a Cremano, con il loro bagaglio di segreti su impasti e materie prime di qualità, nella preparazione delle loro fragranti creazioni. Mercoledì 14 ci sarà Guglielmo Vuolo della pizzeria omonima di Verona, che è un grande interprete della pizza napoletana e già incoronato da Gambero Rosso per la migliore pizza, ovviamente, napoletana. Seguirà, il 15 ottobre, Giovanni Mandara della Piccola Piedigrotta di Reggio Emilia, dove l’altissima qualità e l’innovazione della pizza gourmet è di casa, tanto da conquistare riconoscimenti ovunque. Venerdì 16 ottobre ci penserà Stefano Vola di Bontà per Tutti, di Castino, a deliziare i palati con la sua pizza gourmet fortemente connotata dallo spirito contadino e dal carattere del territorio piemontese e che, con la sua attenzione delle lievitazioni e la selezione accurata degli ingredienti, ha conquistato i “tre spicchi” di Gambero Rosso.