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L'intervista

BBWO, un grande successo a New York. Ed il Barolo 2016 vola con un voto di oltre 99/100

06 Febbraio 2020
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Il presidente del consorzio più che soddisfatto della prima edizione dell’evento che ha portato i vini più famosi delle Langhe con le menzioni geografiche aggiuntive all’assaggio di tantissimi giornalisti ed addetti ai lavori. “E adesso al lavoro per la sostenibilità”


(Matteo Ascheri presidente del consorzio di Barolo e Barbaresco assieme al direttore Andrea Ferrero)

di Fabrizio Carrera, New York

La soddisfazione è palpabile. Matteo Ascheri incassa il risultato di un grande evento dedicato al Barolo e al Barbaresco. 

Il BBWO ha avuto una parte mondana con Massimo Bottura e Il Volo, una ampia degustazione sulla Quinta Strada con 1.700 persone tra trade e giornalisti. E soprattutto il Barolo 2016 e il Barbaresco 2017 valutati da una giuria di grandi esperti. Che ottengono punteggi altissimi. Soprattutto il Barolo. Un’annata da incorniciare il 2016 paragonabile ad annate come il 2010 o il 2008. Ed è tutto un divenire. Con nuovi eventi e il tema della sostenibilità in agenda. E l’idea di ripetere l’esperienza del BBWO nel 2021 in Cina. Senza trascurare comunque New York. È la sintesi dell’intervista al presidente del Consorzio delle Langhe in un hotel di New York il giorno dopo la serata di gala

Allora, presidente, partiamo dai voti di Barolo e Barbaresco…
“Nella cena di gala abbiamo voluto mettere dei concetti importanti. Dire al mondo che i nostri vini sono degustati da tutte le parti. Abbiamo invitato 50 palati da tutto il mondo, anche Africa. Il nostro obiettivo è quello di allargare i nostri orizzonti. Nella cena abbiamo comunicato i punteggi delle nostre annate: al barolo 2016 è stato assegnato un punteggio di 99,3, mentre al barbaresco 2017 il punteggio di 98,1. Si tratta di un punteggio oggettivo che nasce da una sommatoria di dati: da una parte quella che deriva dai palati che rappresenta l'aspetto commerciale, poi un'altra parte l'aspetto tecnico, una terza parte l'andamento legato all'annata e l'ultima parte i dati analitici sulla produzione del vino. L'annata 2016 è un benchmark: si poteva scrivere il punteggio di cento punti senza problemi. Credo che questa è un'annata dai parametri perfetti, paragonabile al 2001, 2008 o 2010”.

E quindi ecco Bottura, Il Volo, insomma investimenti importanti…
“Avevamo intenzione di colpire non solo la parte specializzata del mondo del vino, ma vogliamo cercare di spingerci un po' oltre, essere presenti non solo sulla stampa di settore, ma anche di lifestyle, andare oltre quello che è il nostro mondo. I nostri marchi ormai sono riconosciuti”. 

Quanto tempo avete lavorato per essere qui oggi?
“Un progetto su cui abbiamo lavorato per oltre un anno. Ci siamo autofinanziati per coprire l'evento. Poi siamo fortunati e abbiamo ottenuto un contributo da una misura europea finanziato con altri consorzi. Ci ha aiutato molto, ma per questa prima edizione, la parte privata è stata del 70 per cento, mentre il contributo ha coperto il 30 per cento delle spese”. 

Un 2020 molto importante per il consorzio, con i 40 anni della Docg.
“La storia è la cosa più importante. Si tratta di un anniversario che ci deve far capire che siamo arrivati a questo punto grazie a delle scelte fatte nel passato. Adesso è un po' il nostro turno di portare avanti questa eredità. Ma non possiamo accontentarci: dobbiamo avere lo sguardo dritto e aperto al futuro”.

E nel 2021?
“Intanto adesso ci prenderemo una meritata pausa. Sono state due settimane molto intense. Faremo il punto della situazione per capire cosa abbiamo fatto e se ci sono state delle criticità. Per il 2021 abbiamo pensato ad un evento come questo, ma in Cina. Poi nel 2022 tornremo a New York, ma nella west coast. Questa città è troppo importante e non si può abbandondare. E' ancora il centro di tutto il mondo”.