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L'intervista

“Io, confinato nella zona rossa, vi racconto come reagiscono i vignaioli al coronavirus”

05 Marzo 2020
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Abbiamo raggiunto telefonicamente il presidente del Consorzio Vino Colli Euganei Doc e Docg, Marco Calaon, che si trova proprio in una delle zone rosse del contagio da Coronavirus.

Presidente Marco Calaon, lei è nato e vive a Vo’ Euganeo, in provincia di Padova, oggi in prima pagina per il Covid 19, ma fino a ieri famoso per essere il cuore della Doc che lei presiede, quella dei Colli Euganei, con la sua straordinaria Docg Fior d’Arancio, lo storico blasonato moscato giallo unico per profumi e piacevolezza; e in questo momento è confinato nella invalicabile zona rossa. Quindi come si vive al tempo del virus?
“Stiamo vivendo in una situazione surreale, sembra una favola, un film. Ho fatto un post in cui ho detto che Vo’ e Springfield (la mitica città dei Simpson) sono per forza gemellate. In un episodio Springfield era stata messa sotto una cappa di vetro per problemi di inquinamento. Quando qualche elicottero ci gira sopra, pensi solo che ti stiano controllando… I varchi agli ingressi del paese mi hanno fatto ritornare alla mente le immagini della guerra in Bosnia: militari armati, transenne, blocchi di cemento, fari accesi tutta la notte. Ho scritto più volte che se questo è per il bene di tutti, allora facciamo il bene di tutti… Ma non è facile capirlo e il disagio psicologico c’è, inutile negarlo. Colpevoli di cosa?, è la domanda che ci perseguita…”

Come sta reagendo la comunità dei vignaioli e quella del consorzio a questa situazione?
“Vo’ è il punto nevralgico della viticoltura Euganea. Ci sono aziende importanti di imbottigliamento che sono rimaste chiuse dalla sera alla mattina, con forti ripercussioni al cronoprogramma delle consegne, vincolate a contratti; per non dire della incapacità di seguire nella quotidianità, come sarebbe prassi, le migliaia di ettolitri di vino che stanno nelle autoclavi. Tra le specificità della nostra area ci sono vini come il Serprino Doc o, come da lei sottolineato, il Fior d’Arancio Docg, che appunto abbisognano di queste particolari cisterne per ottenere le pregiate bollicine. Lasciarle al loro destino significa buttare il lavoro che è iniziato un anno fa in campagna. Poi però, essendo chiuso il Consorzio e il collegato ufficio dell’ente di Controllo terzo che erogano servizi funzionali all’imbottigliamento e alla certificazione di idoneità alle nostre Doc e Docg, si è un po’ bloccato il sistema enologico euganeo. Inoltre, molte aziende fornitrici di materia prima (bottiglie, tappi…) hanno proprio sede a Vo’, con le conseguenti immaginabili ripercussioni. Comunque in questa seconda settimana grazie al lavoro del Prefetto di Padova Franceschelli e il suo staff, un po’ di sblocco c’è stato per le situazioni più urgenti e critiche”.

(Il check point che delimita la zona rossa di Vo’ Euganeo)

Quali sono gli effetti negativi?
“Al di là della emergenza e le immaginabili difficoltà create dalla quarantena, il vero problema è il danno di immagine, cioè quella da appestati che è passato in tutti i media. Non è un problema del solo comparto viticolo. Vo’ è uno dei comuni del sistema euganeo. I Colli Euganei sono un parco naturale, abbiamo le Terme più importanti d’Europa. Il territorio vive di turismo sotto varie forme, dalle realtà delle Terme e i servizi da loro erogati, alla enogastronomia: ristoranti, agriturismi e B&B sono attività economiche che fanno parte del nostro tessuto. Trekking ed escursionismo in bici nelle varie forme è pane quotidiano. Meglio, lo era. Oggi abbiamo le disdette…”

La produzione 2020 ne risentirà?
“Non vedo un problema sulla produzione 2020, ma eventualmente sulle giacenze di alcune tipologie di prodotto se non verrà creato con strumenti idonei un impulso forte all’area euganea, per mezzo di una comunicazione specifica”.

(Le vigne e i Colli Euganei)

Che cosa chiedete alla Regione e allo Stato a questo punto?
“Come imprenditori stiamo reagendo, non abbiamo voglia di parlare del morbo ma del futuro. Vediamo cosa le associazioni di categoria stanno facendo e chiedendo e cosa i vari organi di governo a più livelli, propongono. Qui a Vo’ proprio ieri un gruppo di imprenditori ha sottoscritto un documento di richieste. Ma anche le stesse amministrazioni comunali si stanno muovendo; ad esempio il vicino comune di Torreglia ha redatto un documento chiedendo che venga condiviso da tutte le municipalità dell’area. Ricordo, per far capire che l’emergenza sta coinvolgendo tutta un’area, che i comuni Euganei sono riuniti in un’unica destinazione turistica come previsto dalla legge regionale in materia, la “Ogd Terme Colli”. Il vino è importante, ma in un contesto di sistema.

Maristella Vita