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L'intervista

La “Guerra del Cappero”: a Salina i tre sindaci contrari alla nuova Dop delle Eolie

18 Luglio 2017
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(Clara Rametta)

di Giorgio Vaiana

“E' una guerra tra poveri”. Definisce così Clara Rametta, sindaco di Malfa, comune dell'isola di Salina, poco meno di mille abitanti, la questione della nuova Dop del Cappero delle Eolie che domani, a Lipari, potrebbe vedere la luce ufficialmente (ne parlavamo in questo articolo).

Malfa è uno dei tre comuni che si trovano sull'Isola di Salina, nell'Arcipelago delle Eolie, in provincia di Messina. Qui ci sono anche Santa Marina Salina con il sindaco Domenico Arabia (900 abitanti) e Leni con il sindaco Riccardo Gullo (700 abitanti). Una vita che scorre lenta, tra paesaggi mozzafiato e un'economia quasi del tutto agricola. Con il cappero e la malvasia che trascinano l'isola verso mercati di tutto il mondo. Proprio il cappero è al centro di una “guerra” tra produttori. E i sindaci dell'isola di Salina si sono schierati compatti per non fare approvare la nuova Dop del Cappero delle Eolie. “Di fatto i capperi sono sempre stati prodotti nella nostra isola – spiega il sindaco Rametta – Fin dall'Ottocento. Adesso si trovano piccolissime produzioni anche nelle altre isole. Ma stiamo parlando di una quantità davvero piccola”. Per il sindaco la questione della nuova Dop interessa solo i commercianti: “Ci sono i commercianti che vogliono diventare produttori e i produttori, che hanno pochissime piantine, che vorrebbero diventare commercianti. La Dop del Cappero delle Eolie sarebbe un falso storico clamoroso. E lo dimostreremo con i fatti”. Domani a Lipari ci saranno anche i tre sindaci dell'isola di Salina. Difficilmente gli ispettori del Ministero interromperanno la procedura di riconoscimento, “ma abbiamo una relazione pronta che invieremo a Roma per far comprendere di come il cappero sia solo una questione della nostra isola – spiega il sindaco – E che se Dop deve essere, deve essere Dop Salina”.

In realtà, oltre 20 anni fa, quando venne riconosciuta l'Igp al cappero di Pantelleria, era previsto lo stesso riconoscimento per i capperi di Salina. “Ma – spiega il sindaco – i produttori non furono lungimiranti e non trovarono l'accordo per riunirsi sotto ad un unico consorzio e accaparrarsi il riconoscimento”. Oggi la pratica per l'Igp è stata già avviata, ma il sindaco spinge perché si punti alla Dop: “Noi sosterremo i nostri produttori con tutti i mezzi che abbiamo – spiega il Primo Cittadino, eletto a Malfa lo scorso giugno – Anche l'assessorato siciliano all'Agricoltura non ha una buona memoria e non ricorda gli studi condotti qui dal 2005 al 2008”. Il sindaco si riferisce ad uno studio sulle malattie del cappero che venne condotto solo sull'Isola di Salina, “perché nelle altre isole evidentemente non c'erano produzioni”, dice la Rametta. 

Che racconta di come sia stata felice l'intuizione di creare una sagra del cappero quasi 30 anni fa, “copiata poi in maniera banale da Lipari due anni fa – dice il sindaco – Pensino a tutelare le loro produzioni. Mi riferisco anche alle frise d'orzo di Filicudi per esempio, una produzione che sta scomparendo. Al posto di fare la guerra tra poveri, si punti sulla valorizzazione dei prodotti tipici che possiede ognuna di queste meravigliose isole”.