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La degustazione

Da Camporeale Days l’elogio del Syrah: “Un vino affascinante”

10 Ottobre 2022
Andrea Gori durante la masterclass Andrea Gori durante la masterclass

La Sicilia ha la più alta superficie vitata a Syrah, in Italia e non è un caso.

Nell’isola ritrova un’identità particolare. A dirlo è il giornalista Andrea Gori, a Camporeale Days 2022, durante una masterclass dedicata a dieci vini del territorio che nascono proprio da questa uva che si è ben adattata alle colline camporealesi e del territorio dell’Alto Belìce. “Questo è il luogo della Sicilia più interessante per la Syrah – ha affermato Gori -. Sono accentuate alcune caratteristiche che ricordano il pepe con un po’ di esuberanza mediterranea tenuta a freno dalla struttura. Paradossalmente qui si conciliano sensazioni che uniscono Nord e Sud Europa, Mediterraneo e la zona della Côtes du Rhône. I produttori qui hanno lavorato benissimo sulle Syrah giovani. Sui modelli in affinamento c’è da registrare qualcosa ancora sui legni ma nel complesso è un territorio vocato sulla Syrah che può ottenere ottimi risultati”. Ecco i vini degustati durante la masterclass:

Syrah di Macellarotto 2020 – Case Alte
Naso intenso con note di mora, macchia mediterranea, spezie. In bocca sorso fresco, torna la spezia, la concentrazione del frutto. Bella la trama tannica. Persistente.

Quad’ì 2020 Daidone
Naso che inizia vegetale, per virare su sentori di frutta rossa, poi le spezie; al palato tannini morbidi, discretamente lungo.

Orlando 2020 Principe di Corleone
Naso con profumi di piccoli frutti rossi, more, macchia mediterranea, rabarbaro, confettura di lampone. In bocca il sorso è pieno, fresco, piacevole.

La Monaca 2019 – Sallier de la Tour
Naso intenso di frutti rossi, more, mirtilli, note speziate, cenni balsamici, eucalipto, macchia mediterranea, olive. Sorso fresco, teso. Un vino più da impostazione francese.

Riforme Campo Reale 2019 – Ippolito Vini
Naso con profumi di more, mirtilli, confettura di more, note mielate, terrose e agrumate, con spezie. Sorso fresco, strutturato al palato. Persistente al palato.

Di’more 2019 – Fattorie Azzolino
Al naso note speziate insieme a ribes e liquirizia. Al sorso fresco e rotondo. Al palato di buon corpo con un finale discretamente lungo.

Roano 2018 Feudo Disisa
Naso intenso con note speziate, frutti neri, more e ribes, tabacco, pepe nero. Sorso pieno, di buon corpo, persistente e lungo. Ha lunga vita davanti a sé.

Vigna di Mandranova 2017 MNRL – Alessandro di Camporeale
Naso intendo di piccoli frutti neri, caffè, spezie, macchia mediterranea, balsamiche, eucalipto, pepe nero. In bocca il sorso è fresco, vibrante. Ottima la concentrazione tannica.

Siriki 2015 – Principi di Spadafora
Al naso profumo di piccoli frutti neri, note terrose, macchia mediterranea, liquirizia, peperone, e note balsamiche. Tannini carezzevoli. Ancora tanta freschezza al sorso che rivela integrità di frutto. Bella capacità di sfidare il tempo.

Parco Reale 2013 – Marchesi de Gregorio
Naso complesso con note di frutti neri maturi, terrose, sottobosco, fungo, fiori secchi. Sorso ben strutturato, tannini levigati, lungo e molto persistente.

C.d.G.