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La degustazione

Gardini e i siciliani: “Grande territorio, grandi vini”

04 Agosto 2011
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Il “miglior sommelier del mondo” protagonista dei due eventi organizzate da Cronache di Gusto in occasione di Castelbuono Paese DiVino

“Il vino è emozione. Sono solo un tramite, un intermediario tra il vino e voi”.

Le parole, che delineano già il personaggio, sono quelle di Luca Gardini (nella foto), miglior sommelier del mondo, che è stato protagonist di due degustazioni organizzate da Cronache di Gusto nell’ambito di Castelbuono Paese DiVino. Gardini, in veste di insegnante, ha coinvolto la platea di appassionati stimolandoli a tirar fuori le sensazioni che emergevano in ognuno di loro alla ‘prima annusata’ del vino servito. “Per cogliere le qualità, le caratteristiche di un vino, bastano pochi secondi – ha affermato con quel suo tono di chi sa -. Ho cominciato ad assaggiare il vino dalla pancia di mia mamma”, esagera.
Eppure potrebbe essere quasi reale, a soli 16 anni, essendo figlio d’arte infatti, ha iniziato a degustare e valutare il vino. Una passione che è diventata un lavoro che lo porta in giro per il mondo.
Tanta conoscenza sul nettare di Bacco ma tanta umiltà nello stesso tempo. Lo dimostra durante le degustazioni dove mette al primo posto l’istinto, la capacità di ognuno di saper ‘leggere’ cosa c’è dentro un bicchiere. E riconoscendo soprattutto l’impegno, la fatica, l’amore ed il lavoro che c’è dentro una bottiglia di vino. Sette, tra bianchi e rossi, i vini siciliani  che sono stati protagonisti della prima degustazione-lezione che si è tenuta nella splendida e suggestive cornice del chiostro San Francesco. Tra Frappato, Nero d’Avola, Zibibbo, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Syrah e Nocera, Gardini si è messo in gioco rivelando anche alcuni ‘trucchi’ del mestiere.
Non ha un vino preferito, “amo i vini che rispecchiano il territorio, – afferma – ed in Sicilia ci sono molti produttori che lo fanno”. Da qui la deduzione è facile, Gardini apprezza il vino siciliano: “Negli ultimi dieci anni – prosegue – sono stati fatti passi da gigante. Il vino siciliano ha raggiunto una qualità eccellente e sono in molti ad accorgersene ormai ed a sceglierlo sempre più spesso”.
Gardini si sofferma anche sull’aspetto della comunicazione: “E’ importante ed in Sicilia si è fatto molto anche in tal senso, al contrario della Campania. Anche qui vi sono grandi vini ma poca comunicazione”. Un paragone nato durante la seconda degustazione che ha visto ‘gareggiare’ vini campani contro vini siciliani. Quattro bianchi per ogni regione: “Tutti vini di ottima qualità, – ha concluso Gardini – ognuno con le proprie caratteristiche”.

Sandra Pizzurro

Foto di Massimiliano Montes