Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

I vini prodotti con i vigneti rari dell’Albeisa: una degustazione “d’altri tempi…”

11 Febbraio 2022
Vigneto_storico_3 Vigneto_storico_3

di Michele Pizzillo

Degustati – come assaggio di una sperimentazione ancora in corso – già tre vini a base vitigni rari: Liseiret 2021 nella versione spumante, Pignolo Spano 2021 e perfino un Pignolo Spano 2008.

Un’esclusiva che ha caratterizzato l’ultima anteprima internazionale delle nuove annate in commercio di Barolo, Barbaresco e Roero promosso dal Consorzio Albeisa (Unione Produttori Vini Albesi), appena conclusa ad Alba. Con il risultato che la ricerca per valutare le potenzialità enologiche e le caratteristiche chimico-fisiche e sensoriali di vitigni rari rinvenuti sul territorio e coltivati nella Collezione Ampelografica Grinzane Cavour, deve proseguire applicando diverse tecniche di vinificazione ad uno stesso vitigno per individuare le modalità che permettono di esprimerne al meglio le sue potenzialità, sempre condotta dai ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) Anna Schneider e Stefano Raimondi e da Alberto Caudana della cantina sperimentale Bonafous dell’Università di Torino. Tant’è che Marina Marcarino, presidente di Albeisa, evidenzia che è “un progetto ambizioso e di profondo interesse scientifico che si inserisce nel contesto della sempre crescente collaborazione tra Albeisa e la Collezione Ampelografica Grinzane Cavour, una tra le più grandi collezioni di vitigni che abbiamo l’onore di ospitare nel nostro territorio e che ha proprio lo scopo di salvaguardare risorse genetiche minacciate di scomparsa”.

Con i finanziamenti della Regione Piemonte, a partire dal 2003 sono state effettuate prove di vinificazione in purezza di alcuni vitigni rari presenti in campi sperimentali sul territorio piemontese, realizzate all’interno della cantina del centro Bonafous strutturata ad hoc per la ricerca. Un vero e proprio laboratorio dove sono vinificate piccole quantità di uva, solitamente da 30 a 100 chili, impiegando attrezzature e tecniche simili a quelle delle grandi cantine. “Tutte le vinificazioni realizzate – spiega Alberto Caudana referente del progetto – sono sottoposte a tracciabilità di processo attraverso un sistema integrato per la raccolta dei dati e la gestione del flusso di vinificazione. In questi anni abbiamo effettuato vinificazioni in bianco, vinificazioni in rosato, vinificazioni in rosso ma anche vinificazioni per vini dolci parzialmente fermentati, per vini dolci passiti, per vini dolci alcolizzati e spumantizzati con metodo classico. Tutto questo lavoro ha permesso di raccogliere preziosissime informazioni di natura biologica e genetica relativamente alle caratteristiche colturali e alle potenzialità enologiche di vitigni poco conosciuti o di processi tecnologici innovativi”.

Una sinergia quella tra il Consorzio Albeisa e la Collezione Grinzane Cavour che dura ormai da anni e che vede la realtà consortile impegnata in prima linea nel sostenere la Collezione anche attraverso la cura dei vitigni antichi e rari presenti in questo museo a cielo aperto oltre che attraverso la promozione delle attività scientifiche che lì si realizzano. D’altronde l’obiettivo del Consorzio Albeisa è quello della conservazione della cultura enologica delle Langhe attraverso l’affermazione dell’unicità della bottiglia Albeisa nel mondo con iniziative che vanno dalla salvaguardia del territorio attraverso progetti di sostenibilità rivolti all’ecosistema che ruota attorno alla vigna, ad eventi di comunicazione digitale e non rivolti agli specialisti del settore, per diffondere tradizione e moderne conoscenze che possano garantire sempre prodotti migliori prodotti.