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La degustazione

La storia di Lungarotti attraverso il Rubesco Vigna Monticchio: e spunta una bottiglia del 1974

21 Marzo 2019
Paolo_Pietromarchi_e_Vincenzo_Pepe Paolo_Pietromarchi_e_Vincenzo_Pepe


(Paolo Pietromarchi e Vincenzo Pepe)

di Marco Sciarrini, Roma

Un grande appuntamento a Roma per i winelover: allo Sheraton Hotel, infatti, è “andata in scena” la verticale storica del Rubesco Vigna Monticchio Torgiano Rosso Riserva Docg dell'azienda Lungarotti, organizzata da Fisar Roma.

In degustazione ben sette annate, a cominciare dalla lontana 1974. Quarantacinque anni di un vino storico, icona dell'enografia italiana. La verticale ha visto come relatori Paolo Pietromarchi, del Consiglio di delegazione Fisar e Vincenzo Pepe enologo dell’azienda, in sostituzione delle titolari Chiara e Teresa Lungarotti impegnate al ProWine di Dusseldorf. La Cantina Lungarotti ha fatto la storia del vino in Umbria già dal 1962, e Giorgio Lungarotti ha investito molto affinchè il vino prodotto non si vendesse sfuso, come faceva il 90% delle cantine all'epoca. L’azienda, a differenza di altre grandi imprese nazionali, non ha investito anche in altre regioni italiane, ma ha pensato di investire solo sul territorio umbro, affiancando allo storico impianto di Torgiano quello acquisito intorno al 2000 a Montefalco. Possiede 250 ettari di vigneti nel comune di Torgiano. L’arenale si trova alla confluenza del torrente Ghiascio su terreni alluvionali. L’appezzamento che riguarda la verticale è sulla collina di Brufa ed è un anfiteatro con esposizione a sud, che nell’antichità era occupato da un lago marino che ha lasciato marne argillose e strati sabbiosi, tanto da diversificare nello stesso vigneto filari con caratteristiche e maturazione diversi tra loro.

Ripercorrendo la storia della cantina, nel 1962 si è avuta la prima annata del Rubesco. Il nome deriva dal latino rubescere, arrossire e quasi da subito in etichetta è stato inserita l’immagine di un bassorilievo raffigurante la vendemmia, particolare della Fontana Maggiore di Perugia. Nel 1964 la prima annata del Rubesco Vigna Monticchio, mentre nel 1968 è arrivato il riconoscimento della Doc Torgiano. Nel 1974 è stato creato il Museo del Vino. Nel 1999 viene a mancare il patron Giorgio e nel 2000 c’è l’acquisizione della Cantina a Montefalco già da allora in biologico. La caratteristica del centro a Torgiano è quella della vicinanza all’azienda in quanto i 250 ettari di vigneto sono dislocati al massimo a 3 chilometri e mezzo, e in massimo 15 minuti il prodotto arriva in cantina, un vantaggio tecnico di non poco conto, per una produzione di circa 2,5 milioni di bottiglie di vino l’anno. L’azienda ha recentemente avuto il riconoscimento della certificazione sostenibile “Viva” del Ministero dell'Ambiente, un nuovo marchio green per il Gruppo Lungarotti. L'azienda è la nona organizzazione italiana a conseguire la certificazione Viva e la prima in Umbria.


(Rubesco Vigna Monticchio Torgiano Rosso Riserva Docg 1974)

Il Vigna Monticchio è il vino icona dell’azienda perché fatto da uve cru di Sangiovese. I proprietari, anche nei periodi in cui i vitigni internazionali imperversavano in zona, hanno preferito puntare sull’autoctono, cercando nel frattempo di riconvertire i vigneti ai moderni sistemi di allevamento, trasformando gli iniziali impianti a “Palmetta” in Cordone speronato e Guyot. La verticale ha potuto evidenziare come in 45 anni, a parità di suolo, si sia modellato il vino. Ad esempio dal 1974 dove la raccolta avveniva a Novembre si è arrivati nel 2012 a raccogliere il 15 settembre, oppure come dagli anni '70/'80 dove ha fatto la prima apparizione la barrique in castagno, per proseguire fino alla fine degli anni '90 dove spopolava la rovere di Slavonia, fino ad arrivare agli anni 2000 dove l’azienda ha scelto per i propri vini 80 botti da 50 ettolitri in rovere francese. Il “metodo Lungarotti” prevede un lungo affinamento di almeno 3 anni in bottiglia. Dal 2006/2007 l’azienda ha deciso di imbottigliare in purezza il Sangiovese, lasciando il blend con il Cannaiolo che serviva per dare volume. Il 2000 è stata un anno di ripartenza per la Cantina e la famiglia Lungarotti, entra in scena per rilanciare e rimodulare la cantina Denis Dubourdieu direttore dell’Istituto di Scienze della vite e del vino dell’Università di Bordeaux.

Entrando nel vivo della storica verticale si è cominciato con l’annata
Rubesco Vigna Monticchio Torgiano Rosso Riserva Docg 2012

E' prodotto da uve Sangiovese in purezza, macerate sulle bucce per circa 20 giorni, maturato un anno in botte grande e in barrique e infine affinato quattro anni in bottiglia.  Ha colore rubino profondo e profumo complesso che ricorda la marasca e la mora, delicati richiami alla violetta e leggere note mentolate e finale speziato. Di grande concentrazione, fruttato e leggermente balsamico, ha tannino morbido e vellutato, finale lungo e persistente. L’annata nonostante l’andamento caldo e siccitoso dei mesi estivi, da settembre, le temperature fresche e la buona escursione termica tra giorno e notte, con piogge, hanno consentito alle piante di portare avanti la maturazione in modo ottimale. Annata tra le migliori della decade.

Rubesco Vigna Monticchio Torgiano Rosso Riserva Docg 2004
Sangiovese 70% Cannaiolo 30%, allevamento a Cordone speronato doppio. Affinamento in barrique di rovere francese con tostature medie per circa 12 mesi, e affinamento in bottiglia per almeno 3,5 anni e rilascio a circa 5 anni dalla vendemmia. Rosso rubino profondo, al naso nota floreale di violetta e bouquet di rose, note speziate di pepe verde, etereo, in bocca  di buona struttura,  leggermente balsamico; tannino austero, finale lungo e dalla chiusura molto persistente. L’annata è stata fresca, regolare l’andamento delle temperature e piogge che hanno favorito la maturazione medio tardiva.

Rubesco Vigna Monticchio Torgiano Rosso Riserva Docg 2000
Sangiovese 70% Cannaiolo 30%, allevamento a Cordone speronato, affinamento  12 mesi in botti di rovere di Slavonia per il 50% e il rimanente in barrique di rovere francese, 3 anni in bottiglia e rilasciato a 4/5 anni dalla vendemmia. Ha un colore granato profondo con ricordi ancora rubini, etereo con leggera nota alcolica, leggera speziatura di tabacco scuro, leggera nota ematica, al palato immediato l’alcol con un finale più morbido, segni di evoluzione evidente. L’annata è stata molto asciutta con scarsissime piogge, un germogliamento anticipato con estate calda.

Rubesco Vigna Monticchio Torgiano Rosso Riserva Docg 1997
Sangiovese 70% Cannaiolo 30%, allevamento a Cordone speronato affinamento 50% 12 mesi in botti di rovere di francese per il rimanente in barrique di rovere francese, seguito da 4 anni in bottiglia e rilasciato a sei anni dalla vendemmia. Il colore è granato, ma ha profondità e luce, al naso cenere bagnata, cuoio, pietra focaia, fiori appassiti, rabarbaro radici.  In bocca appena alcolico, con una buona acidità e frutto, chiusura tannica astringente. Insieme al 1990 è tra le migliori annate del decennio, uve ben mature, che tuttavia hanno conservato una bella spalla acida.

Rubesco Vigna Monticchio Torgiano Rosso Riserva Docg 1992
Sangiovese 70% Cannaiolo 30%, allevamento a Cordone speronato intrecciato, affinamento 18 mesi in botti di rovere  di Slavonia 50% il  rimanente in barrique di rovere francese, seguito da 5 anni in bottiglia e rilasciato a nove anni dalla vendemmia. Granato con leggere sfumature rubino. Al naso cenere bagnata sottobosco, fungo, terra bagnata, cuoio, in bocca alcolico dovuto all’evoluzione in bottiglia, chiude con un tannino presente ma fresco tenuto in vita da acidità e sapidità, finale minerale.

Rubesco Vigna Monticchio Torgiano Rosso Riserva Docg 1982
Sangiovese 70% Cannaiolo 30%, allevamento a Palmetta, affinato circa un anno e mezzo principalmente in botti grandi di rovere di Slavonia. A partire dall’annata 1978, parte del vino veniva affinato in barrique di rovere francese, seguito da cinque anni di affinamento in bottiglia, rilasciato a 7-8 anni dalla vendemmia. Colore granato con unghia aranciata, al naso intenso, coppale, cera, note terzializzate di idrocarburi, in bocca nota alcolica grassa, finale più morbido e tannino meno spigoloso ma caldo, ritorno di fresco mentolato Annata eccellente in seguito all’estate calda e alle condizioni climatiche ottimali durante la vendemmia. Il vino possiede una solida struttura e svela completamente le caratteristiche del Sangiovese e del Cannaiolo. 

Rubesco Vigna Monticchio Torgiano Rosso Riserva Docg 1974
Sangiovese 70% Cannaiolo 30%, allevamento a Palmetta, affinato circa un anno in botti di rovere di Slavonia, imbottigliato verso la fine del 1976 con un lungo affinamento in bottiglia fino al rilascio nel 1982. Colore aranciato, gli antociani sono tutti precipitati al naso nota salmastra, cenere spenta terzializzazione acetata non negativa, in bocca gioca su tre elementi, acidità sale, tannino. Un’annata molto buona, grazie all’estate particolarmente assolata, vendemmia con condizioni climatiche felici. L’annata 1974 è stata la prima vendemmia in cuiin etichetta compare il toponimo di Vigna Monticchio