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La degustazione

La verticale con Vigna Ganger: il Pinot Nero che cresce in un vigneto di un ettaro

09 Giugno 2020
cantina_girlan cantina_girlan

di Michele Pizzillo

Un vino di grande eleganza e raffinatezza il Pinot noir Vigna Ganger 2016. Con un unico difetto, come i suoi due predecessori che abbiamo degustato in questa occasione – il 2014 e il 2015 -, il numero limitato delle bottiglie, mediamente 2.000 all’anno.

D’altronde il vigneto è veramente piccolo, meno di un ettaro individuato nella zona di Mazzon, un’area di 70 ettari, situata ad un’altitudine tra 360 e 380 metri, caratterizzata da un microclima unico e con terreni argillosi in superficie e substrato calcareo. E, per arrivare a questo pezzettino di vigna, l’enologo Gerhard Kofler ha concentrato l’attenzione per qualche anno visto che aveva deciso di trovare il cru particolarmente vocato alla produzione del Pinot noir arrivato da queste parti direttamente dalla Francia. E, Mazzon è quello che da maggiori soddisfazioni, sottolinea Kofler che è molto legato alla vigna e sempre più impegnato a consigliare i 200 soci di Girlan, cantina sociale di Cornaiano, un centro vicino Bolzano, proprietari di vigne nelle migliori zone dell’Oltradige e della Bassa Atesina, nella scelta dei vitigni da impiantare oltre che nella gestione della vigna.

Di Pinot noir la Cantina Girlan, che alla soglia del secolo di vita (fra tre anni) resta sempre una delle più solide realtà produttive dell’Alto Adige, produce anche la linea Trattman, che insieme alle uve Schiava, ha portato la produzione di rossi a superare il 40% dei circa 1,5 milioni di bottiglie all’anno mediamente prodotte. D’altronde la cantina si trova al centro di un secolare vigneto di Schiava, anche se per decenni il consumatore ha sempre avuto l’impressione che tutto girava attorno ai vini bianchi ottenuti prevalentemente da uve Pinot bianco, Pinot grigio, Gewurztraminer, Chardonnay, Sauvignon. In occasione di una degustazione organizzata a Milano l’anno scorso, fu lo stesso direttore di Girlan, Oscar Lorandi, a dire che per i bianchi loro sono un punto di riferimento, tanto da produrne più di 800.000 bottiglie, che vuol dire all’incirca il 60% della loro media produttiva.

Si può dire che con gli studi portati avanti da Kofler, e la svolta arrivata con la vendemmia 2012 della Vigna Ganger, anche la produzione di uve a bacca nera ha conquistato un ruolo importante nell’economica di una cantina fondata da 23 viticoltori nel 1923 e arrivati a 200, per un totale di 215 ettari di vigne presenti nelle aree più vocate dell’Alto Adige. Allora furono solo 1.900 bottiglie, che superano a soglia dei 2.000 pezzi solo con la vendemmia del 2015 (2.350 bottiglie da 0,75 e 200 magnum da 1,5 litri). A prescindere dai quantitativi, si ebbe la conferma che si poteva continuare il percorso di potenziamento dei vini rossi “per ritagliarci uno spazio fra i grandi ottenuti da uve Pinot nero”, dice il direttore di Girlan. Dalla degustazione delle ultime tre annate di Vigna Ganger, la risposta è affermativa. Però, considerati i numeri che Girlan fa con i bianchi, non abbiamo voluto privare il palato del piacere di degustare un vino bianco. E che vino.

Vigna Ganger Pinot noir riserva Alto Adige Doc 2014

Dopo 20 giorni di fermentazione in tini d’acciaio, 20 mesi di affinamento in barrique ed altri 18 mesi in bottiglia, alla terza vendemmia, Vigna Ganger si conferma un grande Pinot noir di una linea produttiva destinata a durare. Di colore rosso rubino intenso, profumo di frutta rossa matura e leggeri sentori di marzapane, in bocca è elegante, raffinato, accattivante oltre ad evidenziare acidità e sapidità molto buone e una lunga persistenza che permette di assaporare la calda struttura e la bella morbidezza tannica. Un grande vino che può invecchiare ancora per un paio di decenni.

Vigna Ganger Pinot Noir riserva Alto Adige Doc 2015

La vendemmia 2015 è quasi identica a quella già descritta, ma con un procedimento produttivo che ha segnato qualche variante come la scelta di vinificare 1/5 dell’uva a grappolo intero e prolungare la fermentazione a 25 giorni. Scelta dettata da un ulteriore approfondimento della ricerca sull’area di Mazzon che, com’è noto, gode di un microclima unico. Alla degustazione il vino si sovrappone al 2014 anche per eleganza e raffinatezza.

Vigna Ganger Pinot Noir riserva Alto Adige Doc 2016

Anche per l’ultima vendemmia di Vigna Ganger si è preferito vinificare 1/5 dell’uva a grappolo intero e la fermentazione di 25 giorni in tini d’acciaio inox. 36 mesi di affinamento tra barrique e bottiglia e un altro raffinato Pinot noir è servito, a conferma delle soddisfazioni che può dare questo vitigno se si sanno scegliere i terreni più adatti dove impiantarlo. Chi ne ha voglia, può conservarlo per almeno altri due decenni: non perderà nulla delle sue caratteristiche olfattive e gustative, assicurando in più il piacere di bere un vino vecchio di parecchi anni.

Flora Pinot bianco riserva Alto Adige Doc 2017

Le uve Pinot bianco dell’agro di Cornaiano conferiscono al vino aroma, pienezza e persistenza; quelle provenienti dalla zona di Monte nel Comune di Appiano, aggiungono freschezza e sapidità, perché qui il sole tramonta prima. La fermentazione avviene in botti di rovere francese mentre l’affinamento dura 24 mesi di cui 12 sui lieviti fini in botte, 6 in serbatoi d’acciaio inox e 6 in bottiglia. La conclusione è un elegante vino che promette anche una straordinaria longevità, unitamente ad un bouquet fruttato, ad una bella freschezza e sapidità che avvolge la bocca e la versatilità di abbinamento con molte pietanze.