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La degustazione

Sicilia en Primeur, alcuni nostri assaggi

28 Aprile 2013
sic sic

di Giovanni Paternò

Siamo andati random tra i tavoli della degustazione della decima edizione di Sicilia en Primeur, la manifestazione organizzata da Assovini Sicilia che mette a confronto l'ultima annata coinvolgendo giornalisti da tutto il mondo.

Quest'anno una trentina di aziende hanno partecipato alla manifestazione. Ecco alcuni brevi commenti ai vini degustati. 

Baglio del Cristo di Campobello, di Campobello di Licata:
–      CDC bianco 2012 Terre Siciliane, 12,5° Grillo, Catarratto, Insolia, Chardonnay in parti uguali. Fiori e frutta a volontà, intenso e minerale, in bocca fresco, avvolgente, lunghissimo. Un vino per tutti i giorni da bere anche nelle grandi occasioni.
–      Adenzia 2012 DOC Sicilia, Grillo e Insolia in pari, 13°. Solo acciaio per un naso intensissimo ed un immenso equilibrio organolettico. In bocca freschezza, corpo e sapidità in armonia. Buonissimo.
–      Lu Patri 2009 Nero d'Avola. Eleganza e complessità ai massimi livelli con tanti frutti rossi, spezie e un fil di fumo. In bocca corpo ed equilibrio tanno-acido, alla fine un'armonia dei sensi con un pizzico di amaro. Autorevole.
 
Pietradolce di Castiglione di Sicilia
–      Archineri Etna bianco 2012 DOC Etna, Carricante e basta. 13,5°. bella intensità di fiori, frutta e vegetale. Bocca minerale  e vivacemente acida per un vino che nasce a 850 metri. Intenso.
 
Baglio di Pianetto di Santa Cristina Gela
–      Insolia 2012 DOC Sicilia, 13°. Intensi profumi floreali circondati da un paniere di agrumi. In bocca sentori quasi da vitigno aromatico, fresco e con un piacevole retrogusto di mandorla. Affabile.
 
Barone Sergio di Pachino
–      Alegre 2012, 13°. Un vitigno occidentale, il Grillo, in una campagna di Noto per una gradevole complessità e una lotta tra fiori, frutta e agrumi, senza un vincitore. In bocca minerale e sapido per riequilibrare il floreale. Adorabile.
 
Caruso e Minini di Marsala
–      Corte Ferro 2012, 12,5°. Zibibbo secco marsalese per un vino alla prima annata dalla aromaticità delicata ed elegante che si ritrova in bocca sostenuta da una gradevole acidità. Ammaliante.
–      Isula  2012 DOC Delia Nivolelli, Insolia 50%, Grecanico 35%, Catarratto 15%. Un salto di qualità rispetto al passato e i 4 mesi in legno gli hanno aggiunto morbidezza, dolci sentori e un'impalpabile vaniglia mentre in bocca muta completamente con un'acidità che non ti aspetti.
  
Cusumano di Partinico
–      Angimbè 2012,13°. Insolia 70% Chardonnay 30%. Tanti agrumi seguiti da fiori di campo e da tanta mineralità con un palato sapido, corposo e leggermente mandorlato. Rassicurante.
 
De Bartoli di Marsala
–      Grappoli del Grillo 2011, chiaramente Grillo che fermenta e affina nei suoi lieviti, spontanei e autoprodotti, per 12 mesi. Narici di grande complessità con agrumi, fiori di campo e note selvaggiamente sublimi. Un palato con un vitigno che si distingue dalla massa, mantenendo la sua complessità e manifestando una polposa acidità. Diversamente affascinante.
–      Pietranera 2012, Zibibbo di Pantelleria, 12°. Solo acciaio con una spontanea malolattica e un naso invaso da intensi profumi. Zibibbo non stucchevole che si esprime in tutto il suo splendore ma che in bocca si trasforma evidenziando un'acida sapidità che non ti aspetti. Inebriante.
–      Rosso di Marco 2011 Pignatello puro con 12 mesi di botte grande. Un naso avvincente di frutti rossi e spezie condite da pietra focaia e lavagna. In bocca arriva fresco ma poi si esprimono i tannini ancora potenti ma non pungenti. Sfuggente.
 
Duca di Salaparuta di Casteldaccia
–      Kados 2011 Grillo da Salemi. Fermenta e riposa nelle fecce in barrique per 45 gg e poi affina in acciaio. Un paniere di frutta e un vaso di fiori con spiccata mineralità. In bocca è fresco e più che fiori esprime erba e gusti vegetali. Ammiccante.
–      Passo delle Mule 2010 Nero d'Avola dalle vigne di Butera con 10 mesi di barrique. Frutti di bosco, poche spezie e una briciola di vaniglia. Un giovincello che non vede l'ora di diventare maturo.
 
Mandrarossa Settesoli di Menfi
–      Chenin Blanc Brut 2012 il primo spumante in autoclave fatto dalla cantina. Solamente 7.000 bottiglie per tastare il polso al consumatore che non potrà che accoglierlo positivamente. Un vitigno francese introdotto nell''80 sperimentalmente che dà uno spumante accattivante, profumato di fiori e di un filo d'erba. In bocca è fresco, facile, giovane ma non semplice. Promosso.
–      Timperosse 2011 Petit Verdot in solo acciaio. Un naso denso di cioccolato e di caffè, un cestino d'amarene. Bocca fresca ed equilibratacon tannini lunghi e dolci. 
–      Cavadiserpe 2011 Merlot 70% Alicante il resto. Un anno di barriques, un colore violaceo, un naso vegetale e dalla rotondità olfattiva. In bocca tannini ed acidità al punto giusto ed un retrogusto cioccolattoso.