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La degustazione

Una serata per celebrare l’acciuga catanese: ad “Anjiova” il pesce “povero” si fa “ricco”

23 Agosto 2021
Ancijova_2021_3_Caponata_nera Ancijova_2021_3_Caponata_nera

Si è tenuta a Valverde in provincia di Catania la kermesse in onore dell’acciuga: “Anjiova”.

Dopo le restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, i titolari di Masseria Carminello, hanno voluto introdurre nel calendario delle loro attività una serata dedicata al prodotto ittico per eccellenza della costa catanese. Ciò anche perché il comune di Valverde (denominato anticamente anche Bedduvirdi o Aci Belverde) è sede di una famosa “sagra dell’acciuga”, nata dal fatto che nell’800, (circostanza riportata anche nel romanzo “I Malavoglia” scritto da celebre “trizzoto” Giovanni Verga), si svolgeva nell’ultima settimana di agosto, in occasione della festa della Madonna di Valverde, quando i pescatori di Aci Trezza (“Trezzoti”), giungendo la salatura delle acciughe a maturazione, dopo 90 giorni circa, approfittavano della prima festa per porle in vendita. Negli ultimi due anni, a causa della pandemia, la sagra non è stata organizzata e nel 2021 avrebbe raggiunto la sua trentaseiesima edizione, per cui l’organizzazione di “Anjiova” è una forma ridotta della rievocazione storica dell’acciuga valverdese. Per la manifestazione, sono stati chiamati ai fornelli quattro big della ristorazione catanese: Orazio Cordai, il re della crispella catanese; Valeria Raciti, vincitrice di Masterchef Italia 8; Simone Strano, già primo cuoco del La Plage Resort e di Palazzo Montemartini di Roma; Rosario Terranova, il resident chef di Masseria Carminello).


La serata ha avuto inizio con la degustazione di tre prodotti tipici catanesi: la caponata nera di Masseria Carminello

il “coppo” di alici di Anchovy fish

l’Arancino Chicco d’Acciuga dello chef emergente Giorgio Samperi di Masseria Carminello

Orazio Cordai ha proposto la “Crispella all’acciuga”, svelando qualche antico segreto della sua preparazione.

Simone Strano ha proposto il piatto “Non Son Riso”, un finto risotto di pasta fresca 30 tuorli mantecato con burro alle acciughe con crema all’aglio, al prezzemolo e al peperoncino, pane “atturrato” all’acciuga. “Sul piatto ho disegnato un sorriso per ricordare il periodo storico che stiamo vivendo e che ci ha costretti a vivere con una mascherina al volto – spiega Strano – È un invito a tornare a sorridere”.

Rosario Terranova ha proposto i “Paccheri all’acciuga rossa”. “Abbiamo sempre preparato questo piatto in occasione della Sagra dell’Acciuga”, racconta il cuoco.

Valeria Raciti ha proposto il “Beccafico a modo mio” già proposto in occasione del noto talent di Sky che l’ha vista trionfare, Masterchef Italia. Ai piatti è stata abbinata la birra di Marco Biagianti (ex calciatore del Calcio Catania) “729 beer” e il grillo di Cantina Settesoli. La serata è stata “arricchita” dalle esibizioni del comico catanese Giuseppe Castiglia, noto soprattutto per le sue barzellette e della pittrice Laura Calafiore, unica rappresentante italiana di fast painting. La serata è stata condotta dal giornalista Antonio Iacona e da Valentina Grippaldi.

Enzo Raneri