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La degustazione

Zenato, l’attenzione all’arte: la cantina adotta una colonna dell’Arena di Verona

08 Giugno 2021
Ripassa_Contemporaneo_Infinito Ripassa_Contemporaneo_Infinito

di Michele Pizzillo

Il vino fa bene anche al patrimonio storico-culturale ed artistico, in aggiunta alle soddisfazioni che assicura a chi lo degusta.

La buona novella arriva da una città, Verona, famosa per i grandi vini, ma anche per il patrimonio artistico, due entità che, a quanto pare, si sostengono a vicenda. Tutto parte da un evento fantastico, la Prima della stagione lirica dell’Arena, il 19 giugno, con una delle opere più amate al mondo, Aida di Giuseppe Verdi. Per questo grande evento, la Fondazione Arena di Verona ha presentato un progetto di coinvolgimento attivo e di raccolta fondi tra gli imprenditori del territorio e non solo. Da chi arriva una delle prime adesioni? Da una grande cantina veronese, Zenato (che produce Amarone, Valpolicella ma, anche, splendidi Lugana), con i fratelli Nadia ed Alberto, che adesso guidano l’azienda insieme a mamma Carla, emozionati, dicono: “Appena abbiamo saputo di questa chiamata volta a sostenere le attività dell’Arena di Verona, abbiamo subito aderito con entusiasmo. Siamo onorati di partecipare all’importante progetto 67 Colonne per l’Arena di Verona a sostegno di un patrimonio storico-culturale e artistico, motore economico del territorio veronese e simbolo dell’italianità nel mondo”.

Così, due grandi simboli di Verona vanno sottobraccio per una causa comune. Cioè, il progetto “67 Colonne per l’Arena di Verona” che promuove l’adozione simbolica di una delle colonne della cinta più esterna delle arcate del suggestivo teatro – che solo a vedere le immagini delle rappresentazioni artistiche degli anni passati davvero ti emozioni, oltre ad invidiare chi, in quel momento, era fisicamente lì – in un appello che si rivolge a privati e aziende, uniti dall’obiettivo comune di sostenere Fondazione Arena in virtù del suo ruolo centrale nella storia, nella cultura e nell’economia del territorio. Per la famiglia Zenato questa partecipazione non è una novità perché, rammenta Nadia “il mondo dell’arte ha sempre avuto un ruolo importante nella nostra azienda e oggi più che mai sentiamo l’esigenza di dare il nostro supporto a quel mondo della cultura, che è espressione di bellezza, creatività, ingegno, duramente colpito dalla crisi. Negli anni abbiamo ospitato mostre ed esibizioni live, promosso discussioni sull’argomento, coinvolto artisti per la creazione di etichette e packaging in edizione limitata, abbiamo creato una collana editoriale, il cui primo volume risale al 2010. La decisione di sostenere l’arte in modo strutturato si è concretizzata nel 2019 con la creazione della Zenato Academy, un laboratorio permanente di studio e sperimentazione in campo culturale e in particolare nell’ambito fotografico e luogo ideale in cui sostenere giovani artisti”.

L’attività più importante della Zenato Academy è il progetto “Vino. Oltre” che coinvolge scuole di fotografia in Italia, Germania, Stati Uniti e Asia nell’interpretare, attraverso la fotografia e il linguaggio video e new media, il mondo del vino, con uno sguardo nuovo e innovativo. Ogni progetto prevede una mostra fotografica e un catalogo bilingue italiano/inglese. Il primo progetto “Vino. Oltre gli oggetti” è stato realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano. La mostra, allestita a Milano in occasione del Salone del Mobile del 2019, sarà presente alla rassegna Centrale Festival, ospitata alla Rocca Malatestiana di Fano dall’11 al 13 giugno 2021 (www.centralefestival.com). La seconda tappa, “Vino. Oltre il Paesaggio”, che ha coinvolto gli allievi della scuola “f/16 Schule für Fotografie” di Berlino, è stata presentata presso l’Ambasciata Italianalo scorso ottobre all’interno dell’European Month of Photography e presto sarà allestita in Italia. E, aggiunge Nadia “nel 2019 abbiamo istituito anche la prima edizione del Premio Zenato Academy per la fotografia contemporanea, con l’obiettivo di coinvolgere giovani artisti in grado di saper guardare oltre, esplorare al di là di ciò che già conosciamo. Tra gli ultimi progetti, alla fine dello scorso anno abbiamo chiesto all’artista bergamasco Francesco Pedrini di interpretare il difficile anno di sospensione che abbiamo vissuto (e stiamo vivendo).

Ne è nata un’etichetta bianca, intesa come una pagina vuota da riscrivere e in cui trovare la forza di seguire quella luce che ci proietta verso il futuro”. Etichetta riservata a 2020 bottiglie di Ripassa Valpolicella doc Ripasso Superiore 2017, in edizione speciale, proposte in coppia, che riproduce l’opera “Contemporaneo Infinito” suddivisa in due sezioni: Contemporaneo e Infinito. Bottiglie numerate da 1 a 2020, con l’immagine fine art dell’opera di Pedrini autografata. Parte del ricavato della vendita di queste bottiglie verrà devoluta all’associazione culturale non profit The Blank di Bergamo che sostiene e promuove giovani artisti. “L’interesse e l’investimento nell’arte è un atto doveroso, quasi un’estensione naturale del nostro modo di lavorare, di un’attitudine contemporanea di dialogare con gli appassionati dei nostri vini. La nostra passione ci ha sempre portato ad intrecciare il lavoro di viticoltori con il rispetto per il territorio e una naturale spinta verso il bello e l’arte”, è la conclusione di Nadia Zenato.