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Birra della settimana

Schlenkerla, viaggio alle fonti della Rauchbier – Capitolo 2

29 Giugno 2025
Schlenkerla Schlenkerla

Seconda puntata nel nostro percorso alla scoperta del marchio tedesco più noto per le birre affumicate

Bentornati a Bamberga, in Franconia (Baviera Settentrionale). Bentornati in una tra le capitali del reame dominato dalle birre affumicate. Bentornati, in particolare, tra le mura di quello che, per la tipologia sulla quale stiamo focalizzando la nostra attenzione, appunto quella delle Rauchbier, è un vero e proprio sancta sanctorum. Bentornati, insomma, a casa Schlenkerla. Dopo la nostra prima ideale visita [link al primo post] all’indirizzo di Dominikanerstrasse, 6 (dove si trova la locanda di somministrazione, mentre l’impianto sta a 650 metri, in Oberer Stephansberg, 27), eccoci a bussare di nuovo sulla porta, preparandoci a un nuovo assaggio di ciò che offre la casa: dedicandoci, naturalmente, a prodotti diversi rispetto a quelli del primo turno di bevute. Diversi in che senso? Duplice: da un lato continueremo lungo il binario delle basse fermentazioni, ma con un approccio diverso nella scelta del malto da brassare; dall’altro volgeremo lo sguardo sui una referenza ad alta fermentazione: l’unica della gamma locale.

SCHLENKERLA HELLES LAGERBIER (FILTRATA)
Ma andiamo con ordine e partiamo restando, come anticipato, nel recinto delle basse fermentazioni. Dove troviamo quella che, appunto, qui in Schlenkerla chiamano Lagerbier; per la precisione, anzi, Helles Lagerbier, designazione che corrisponde all’interpretazione locale di una Münchener Hell: una Monaco Chiara, insomma. Si tratta di una tipologia che per statuto incarna connotati sensoriali decisamente delicati (è la tipica bevuta da reiterare in sessioni lunghe). E per rispettare tale caratteristica, il marchio francone decide di optare per una scelta di lavorazione curiosa e originale: confezionare una birra affumicata… senza ammostare malto affumicato. Come? Presto detto: l’ingrediente qui escluso è tuttavia regolarmente impiegato per tutte le altre referenze della gamma; e quindi lascia lil proprio calco sensoriale sull’impianto e sulle sue attrezzature: finendo per conferire le proprie timbriche anche a quello che, altrimenti, sarebbe un prodotto ordinario. Certo, si tratta di un’impronta lieve, riguardosa. Al tavolo, il colore si presenta pulito e squillante, con le sue dorature leggere e la sua bordatura di schiuma bianca. Alle narici, ecco suggestioni da crosta di pane appena imbiondita, miele (acacia), prato falciato, fiori (malva, lino): con un taglio smoked assai sobrio, tale da ricordare le tenerezze di una mozzarella trattata al fuoco di paglia. Garbato l’impianto aromatico, garbata pure la condotta gustativo-palatale: il corpo è leggero, la gradazione ipocalorica (4.3%), la carbonazione soffice, la partenza rotonda, la chiusura asciutta e innervata da una vena d’amaro sottile sottile.

SCHLENKERLA HELLES LAGERBIER (FILTRATA)
Come per la Märzen, anche della Helles si propone una versione identica per gradazione, ma non filtrata: con esiti ovviamente non abissalmente diversi rispetto a quella di base, ma con sfumature la cui peculiarità merita di essere riferita, quantomeno per completezza d’informazione, in questo percorso monografico su casa Schlenkerla. E dunque eccoci qua: la schiuma si compatta in una torretta bianca e coesa, il colore della massa liquida è sempre un dorato tenue, ma attraversato in trasparenza da una diffusa velatura. Gli aromi, chiaramente allineati con quelli della sorella a filigrana limpida, calcano ancor più sulle impressioni di panificato, evocando sensazioni di pasta madre. L’iter gustativo, scandito ugualmente da un avvio rotondo e da un taglio finale asciutto, rivela tuttavia una corporatura più volumetrica (se non proprio più pingue) e una tessitura più soffice, incline a tenere ancor più alla briglia l’espressione del luppolo in amaro.

SCHLENKERLA WEIZEN
Terza etichetta in assaggio, quella della Rauchbier Weizen: la Hefeweissbier secondo Schlenkerla. Con la quale saliamo a 5.2 gradi alcolici, ma soprattutto torniamo a un affumicato decisamente incisivo. La ricetta si basa infatti su una miscela tra malto di frumento e d’orzo, con quest’ultimo regolarmente (per gli standard locali) sottoposto ad affumicatura. Ne esce un bicchiere dal caldo colore ramato, percorso da profonde velature lattiginose e sormontato da un monticello di schiuma beige discretamente copioso in mescita, benché non dotato di persistenza granitica. Al naso, l’intensità è elevata e declina le prevedibili tematiche del caramello, del miele di castagno e della scamorza (affumicata a sua volta, è ovvio): intrecciando tutto ciò agli apporti tipici del lievito selezionato per le birre di grano, ovvero la banana matura e il chiodo di garofano. Quanto alla bevuta, si rivela agevole, sospinta da un corpo medio-leggero e da bollicine sufficientemente vivaci; introdotta da un avvio rotondo e chiusa da un finale asciutto; segnata da un iter attraversato da una piacevole vibrazione dolceacidula.

BRAUEREI SCHLENKERLA
Dominikanerstrasse 6, Bamberga (Baviera, Germania)
0049 951 56060
service@schlenkerla.de
www.schlenkerla.de