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La curiosità

Per Borgogna e Champagne sfuma il riconoscimento Patrimonio dell’Unesco

31 Gennaio 2013
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Per la Borgogna e la Champagne sfuma il riconoscimento come Patrimonio dell’Unesco per il quale volevano candidarsi per il 2014.

Le regioni del vino più famose al mondo, culla del gotha enologico mondiale, perdono l’opportunità di entrare nella prestigiosissima lista che conta 936 siti nel mondo reputati, dal punto di vista culturale e naturale, di eccezionale importanza.
 
Considerando quello che rappresentano, nel mondo del vino e non solo, la mancata occasione fa senza dubbio notizia. Entrambe avevano chiesto il sostegno dei Ministri della Cultura e dell'Ambiente e persino il presidente della Repubblica François Hollande aveva appoggiato la campagna della Champagne. Non è bastato. La decisione della commissione però, anche se non è stata accolta bene, non ha lasciato stupiti i produttori e i vigneron delle due regioni che hanno portato avanti il progetto di candidatura. Per esempio quello della Borgogna ha visto 50 mila firmatari come sostenitori e come promotori Krystel Lepresle e Aubert de Villaine di Domaine de la Romanée Conti. Proprio loro hanno dichiarato a Decanter.com di sapere che le chance non erano molte a seguito dell’introduzione di una nuova regola che obbliga ciascuno Stato a presentare per la lista un solo patrimonio naturale e uno culturale per anno.

Ad attendere il riconoscimento dell'Unesco per il 2014 sono Alvernia, terra di vulcani, e la Grotta Chauvet a Pont d'Arc, che custodisce dipinti rupestri risalenti a 32mila anni fa.

Il fatto che la Borgogna e la Champagne non potranno concorrere per il titolo non significa che la loro candidatura sia stata respinta. Si ripresenteranno per il 2015. Dovranno aspettare quindi ancora per raggiungere l'Aquitania, un’altra area del vino francese che vanta una preziosa estensione di vigneti attorno a Saint-Émilion, cittadina dal 1999 nominata Patrimonio dell’Umanità.

Invece ad attendere il riconoscimento dell'Unesco per il 2014 sono Alvernia, terra di vulcani, e la Grotta Chauvet a Pont d'Arc, che custodisce dipinti rupestri risalenti a 32mila anni fa. La Francia conta, ad oggi, 37 siti riconosciuti dall’Unesco, e anche la sua cucina, come noto a tutti, detiene il titolo di Patrimonio immateriale dell’Umanità. 

C.d.G.