di Monica Coluccia
Storicamente conosciuto per colori intensi, acidità spiccate, indole scorbutica, profili ossidativi e una carica pseudotannica gustativa che gli è valsa la nomea di “rosso travestito da bianco”, il Greco di Tufo sta cambiando.
O almeno, questa è l’impressione che ne abbiamo tratto valutando insieme ai colleghi della stampa di settore nazionale e internazionale le annate 2012 e 2011 del bianco irpino nelle sessioni d’assaggio di “Campania Stories – I Vini Bianchi” (19-25 Novembre 2013).
In particolare la batteria dei ventotto Greco di Tufo 2012 è sembrata stravolgere l’opinione diffusa sui caratteri del vitigno. Ai tratti sopra descritti si va sostituendo, pare, una fisionomia meno grezza e più “fianizzata”, colori più lievi e ruvidezze quasi del tutto smussate, e non è detto debba per forza essere un bene. Il Greco di Tufo ha sempre presentato una interessante differenziazione, a livello di di stili e territori, di vignaioli e vigne, un patrimonio che rischia di soccombere se assumerà caratteri di ancor maggiore diffusione un nuovo modello sensoriale a favore di vini giocati quasi in toto su una mineralità affilata, un profilo magro ed essenziale.
Vigneto Cantine dell'Angelo
Dal canto nostro, abbiamo preferito premiare il coraggio di quelli che cercano di restare fedeli a questo vitigno “cazzimmoso” e burbero, e al suo modo peculiare di raccontare se stesso e il territorio dove nasce, cercando cioè di dare voce alle specificità di Santa Paolina o Tufo, Prata di Principato Ultra o Montefusco, o degli altri quattro comuni della denominazione.
Veduta vigneto Cantine dell'Angelo
Vigneto Cantina Bambinuto
12) Feudi di San Gregorio – Greco di Tufo Cutizzi 2012 / 85-87
Paglierino chiaro. Approccio ancora “lievitoso” e di contenuta intensità, abbastanza salino e agrumato ma tutto molto sotto il livello d’intensità usuale. Sbuffi di gelsomino e susina gialla lo rendono poi più divertente. Più stretto che largo, dalla bocca con uno sprint iniziale appena morbido che va affusolandosi in persistenza.
11) Di Meo – Greco di Tufo 2012 / 85-87
Paglierino chiarissimo. Naso quasi muto, ma di chiara pulizia esecutiva, a cui fa da contraltare una bocca ancora cruda di acidi e sali, che gioca molto bene la partita in termini di esilità e scatto. Quasi un vino “freddo”, che in questo momento trova difficoltà nel concedere carezze.
10) Donnachiara – Greco di Tufo 2012 / 85-87
Paglierino tenue e cristallino. Naso di estrema nitidezza e di una certa profondità che centellina sbuffi floreali e di erbe aromatiche. Bocca che parte in sordina per poi allargarsi con intreccio di sapori invitanti. Coerente in chiusura e appena caldo.
9) Tenuta Scuotto – Greco di Tufo 2012 / 86-88
Paglierino appena dorato. Naso a connotazione floreale e delicatamente fruttato; spunti gessosi provano a sgomitare con molta voglia di attirare l’attenzione. Lo sviluppo gustativo è affidato al sale che comunque lascia spazio alla sponda acida; finale diritto, quasi aggressivo per salinità e appena “friccicoso”, con ritorni di frutta bianca che rilassano la persistenza.
8) Terredora – Greco di Tufo Terre degli Angeli 2012 / 86-88
Paglierino lucente. Naso abbastanza stratificato che ha qualcosina da dire. Approccio “respirabile” e dai tratti molto contenuti e leggeri di frutta bianca croccante, cipria, salvia e pepe bianco. Bocca che manifesta una certa tenacia e una cristallina deriva acido-sapida, quasi gessosa che allunga bene ritornando su più confortanti toni fruttati.
7) Montesole – Greco di Tufo Vigna Breccia 2012 / 87-89
Paglierino abbastanza intenso. Pienezza aromatica da vendere con approccio floreal-dolcino che piace e che nasconde una sorta di “polverosità” speziata. Bocca piena e grintosa che trova punto di forza nell'equilibrio e nell'apertura finale. Manca la zampata in persistenza ma resta vino gradevolissimo e completo.
6) Cantine dell'Angelo – Greco di Tufo 2012 / 88-90
Il più “Greco”, in ogni caso il più coraggioso. Paglierino abbastanza carico. Naso ricco e sfaccettato che denuncia una sorta di spessore fruttato fuorviante con profumi di nespole e pesche mature, approdo “buccioso” rivitalizzato da un’evidente spinta aromatica sulfurea. Il sottofondo olfattivo diventa tumulto in bocca, comunque piena, serrata e di ottima soddisfazione, virando con decisione su note saline e ammandorlate.
5) Vigne Guadagno – Greco di Tufo 2012 / 88-90
Paglierino intenso con chiari rimandi dorati. Naso intenso e gessoso, quel che basta per non intaccare le percezioni di erbe aromatiche e mela annurca. Rarefazione aromatica che stimola l’assaggio. Convincente anche al gusto, equilibrato, con leggera morbidezza subito incalzata da note acido-saline che non aggrediscono ma accompagnano lungo il percorso. Chiusura intensa e succosa.
4) Di Prisco – Greco di Tufo 2012 / 88-90
Paglierino chiaro e traslucido. Naso sulfureo e agrumato ma ancora abbastanza muto che lascia la sensazione di qualcosa che ribolle. Ha calore e un approccio morbido in bocca; non dirompe subito, restando bilanciato e pieno lungo un assaggio chiuso da un bel finale ammandorlato.
3) Pietracupa – Greco di Tufo 2012 / 89-91
Paglierino con riflessi verdolini. Naso floreale, non flebile ma molto aereo, con guizzi di cipria, pesca bianca ed erba limoncina. Tira fuori in sordina qualche cenno sulfureo. Ci mette un po' in bocca prima di svelarsi proponendo poi la sua tipica carica salina e minerale che arriva a monopolizzare il quadro di degustazione e la lunghissima persistenza. Vino oggi contratto che si sgranchirà in bottiglia come avvenuto per le precedenti annate.
2) Benito Ferrara – Greco di Tufo Vigna Cicogna 2012 / 90-92
Paglierino vivido. Naso raffinato che esprime con chiarezza la sua profondità olfattiva, sempre timbrata da evidenze sulfuree e minerali, accompagnate da agrumi ed erbette. Bocca energica e continua nella salinità, per nulla aggressiva nonostante l’intrinseca durezza. Non eccessivamente strutturato; un filo di calore sopra le righe non sfigura nell’insieme.
1) Cantina Bambinuto – Greco di Tufo 2012 / 91-93
Colore carico e di lucentezza accattivante. Intrigante apertura aromatica, di una certa intensità soprattutto floreal-agrumata, poi nespola acerba, melone invernale, mela renetta; esprime subito doti di eleganza e mette in mostra la sua mineralità già al naso. Un vino respirabile e che invoglia al sorso. Bocca tesa che avanza lentamente approcciando il palato con discrezione per poi debordare per tenacia sapido-minerale e per lo spessore dei ritorni di frutta croccante, mandorle, lime e paglia.
Per i 2011 ci piace segnalare le autorevoli prestazioni del Greco di Tufo Terrantica Etichetta Bianca 2011 (89-90) de I Favati, dai tratti dorati, con naso spesso e fruttato e bocca di ottimo equilibrio e coerenza nei ritorni in persistenza, e del Greco di Tufo Scipio 2011 (88-89) delle Cantine Di Marzo, che sfodera un quadro olfattivo di sfiziosa intensità sulfureo-agrumata, impianto ribattuto al gusto, teso, un filo aggressivo per intreccio acido-sapido in questa fase ma di grande vitalità.
Ph Cantina Bambinuto di Karen Phillips da profilo Fb https://www.facebook.com/cantina.bambinuto/photos