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L'azienda

Dal vinello di casa alle grandi produzioni toscane: così La Regola è diventata una eccellenza

28 Novembre 2023
La Famiglia Nuti La Famiglia Nuti

Si comincia con un fabbro-ferraio che si disseta con un vinello di sua produzione. Si passa al figlio che continua la piccola produzione di vini ma affiancata da un’attività agricola di servizi. Poi il nipote del fabbro-ferraio ammoderna l’azienda di servizi e, guadandosi attorno, intuisce che è arrivato il momento di impiantare vigneti in terre molto vicine alle rinomate aziende di Bolgheri. Infine, l’ultima generazione, due fratelli, uno agronomo e l’altro avvocato, con il primo deciso a trasformare la vigna di famiglia in azienda vitivinicola, con l’avvocato che si accoderà successivamente per permettere allo loro impresa di essere una sorta di pioniere nel fare scoprire un altro territorio vocato alla produzione di vini di qualità, grazie anche alla particolare ubicazione delle vigne, in una valle attraversata dal fiume Cecina, a 4 chilometri dal mare. Un microclima fantastico.

Questa è La Regola (toponimo della contrada del comune di Riparbella, in provincia di Pisa) dove, ai primi del ‘900, Corrado Nuti curava un piccolissimo vigneto, producendo vino per il fabbisogno della famiglia. Il figlio Nilo, negli anni ’30 intraprese anche un’attività di servizi con trattori e trebbie che suo figlio Rolando ammodernò e pensò di ampliare anche il vigneto. Saranno i suoi figli, Luca (l’agronomo) e Flavio (l’avvocato) che nel 1990 creano l’azienda vitivinicola come è oggi: 25 ettari di vigna in una tenuta che si estende su 130 ettari costeggiata dal fiume Cecina, in un contesto che trasuda collegamenti con la civiltà etrusca tant’è che sono state trovate delle anfore utilizzate per lo stoccaggio del vino, dove coltivano Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah, Petit Verdot, Sauvignon Blanc, Viogner, Chardonnay e Gros Manseng (vitigno consigliato da un vivaista francese che era il loro fornitore) oltre a potenziare i vitigni autoctoni già presenti in vigna come Sangiovese, Vermentino Toscano, Malvasia e Colombana.

La prima produzione in bottiglia risale al 1997, cui segue nel 1998 l’uscita della prima annata del vino che sarà portabandiera aziendale, il cru “La Regola”. Poi, è stato un susseguirsi di novità che hanno portato all’offerta ad una dozzina di referenze e ad una produzione di 120.000 bottiglie all’anno con alcune etichette disponibili nei migliori ristoranti di Stati Uniti, Canada, Giappone e Nord Europa. La Regola è interamente convertita all’agricoltura biologica. Il lavoro in vigna è sempre svolto manualmente; la vinificazione si svolge a temperatura controllata utilizzando solo lieviti indigeni. Ogni operazione segue costantemente l’equilibrio della natura, i suoi tempi e la sua armonia. La cantina, progettata dall’architetto Sergio Scienza, è totalmente ecosostenibile, alimentata da energia solare. In questo progetto si sfrutta l’orientamento del percorso solare come fonte di energia rinnovabile per la climatizzazione e l’illuminazione. Le naturali pendenze del terreno servono a evitare l’utilizzo di pompe e la presenza di una folta e alta vegetazione funge da protezione per il vento.

Dice Flavio Nuti (parlando anche per il fratello Luca) che a Milano, presso il rinomato ristorante Il Liberty ha presentato 8 vini prodotti da La Regola: “La cantina fa parte di un progetto nel quale crediamo moltissimo e sul quale abbiamo investito con entusiasmo e una certa dose di caparbietà. Volevamo uno spazio, non solo in grado di valorizzare al meglio la produzione vinicola, che quindi fosse funzionale e in armonia con la natura, ma volevamo anche creare un ambiente che fosse di stimolo per il territorio. La nostra cantina dovrà diventare una specie di “Ambasciata territoriale”, un luogo di incontro, di scambio culturale, sociale e soprattutto artistico. Il paesaggio e la produzione devono convivere con armonia e la cantina sarà la porta aperta verso una dimensione nella quale uomo, natura ed arte diventano una cosa sola e riescono ad interagire con creatività”. In più, al suo interno, la cantina ha un percorso artistico curato da Stefano Tonelli, artista poliedrico, che ha esposto anche alla Biennale di Venezia. La barriccaia è stata interamente affrescata per circa 46 metri di pittura ed è ispirata al “sogno del vino” e alla sua “gestazione” ed è la prima opera di questo genere che si conosca in Italia.

I vini degustati

Otto i vini proposti con gli ottimi piatti preparati da Andrea Provenzali, chef-patron de Il Liberty. Tre bollicine, prevalentemente consumati in loco e in particolare dagli stranieri e dai wine-bar, due bianchi, due rossi e un passito.

L’ECCEZIONE ROSE’ metodo classico
Pinot nero 100% e 36 mesi sui lieviti per avere una bollicina vivace con profumi che ricordano la ciliegia, la rosa canina e un tocco di spezie. Ricchezza e intensità, poi, si percepiscono in bocca.

L’ECCEZIONE brut nature metodo classico
Uvaggio di manseng e chardonnay, fermentazione in acciaio e permanenza di 36 mesi sui propri lieviti. Colore giallo paglierino con perlage minuto e persistente. I profumi sono di fiori di acacia, frutta a polpa gialla, tostato. Il sorso è fresco, sapido, di bella armonia. Ideale come aperitivo, con antipasti, ostriche e crostacei.

L’ECCEZIONE 60 brut nature metodo classico millesimato 2015
Fiore all’occhiello dell’azienda ottenuto da un uvaggio di manseng e chardonnay con 60 mesi sui propri lieviti naturali con remuage manuale senza dosaggio. Una bollicina decisa di colore giallo paglierino con perlage minuto e fitto. Al naso rivela note di fiori gialli, di gelsomino, di sambuco. In bocca è pieno, strutturato e con un finale quasi alcolico in chiusura. Grande vino.

STECCAIA Costa Toscana bianco igt 2022
Vermentino in purezza con fermentazione e maturazione in acciaio e affinamento di 5 mesi in tini d’acciaio e 2 mesi in bottiglia. Colore giallo paglierino. Al naso si apre su aromi speziati e di pesca matura. In bocca è pieno, fresco, succoso, con un finale lungo e persistente su note agrumate. Ideale con piatti a base di pesce, formaggi freschi e carni bianche.

LAURO 2020
giallo dorato con riflessi che virano sull’ambrato, rivela sentori di datteri, fico, miele, albicocca e zafferano, piacevolmente dolce e al contempo fresco. Viogner e Chardonnay e fermentazione 50% in barrique di rovere e 50% in anfora. Assemblaggio prima dell’imbottigliamento a cui segue un invecchiamento di 12 mesi in bottiglia. Un bianco di notevole intensità, in cui si percepisce una forte territorialità, nonostante sia prodotto con uve di notorietà internazionale.

LA REGOLA Costa Toscana rosso igt 2019
Cabernet franc in purezza, fermentato in cemento e maturato in barriques di rovere francese di media tostatura per 18 mesi, più 12 mesi in bottiglia. Colore rosso intenso. Profumi di frutti rossi e neri e delicate nuance balsamiche. Struttura piena, con fitta trama tannica, bella freschezza per un finale sapido prevalentemente di note di ciliegia e liquirizia. Un vino di grande equilibrio e dal sorso davvero intrigante.

STRIDO Toscana rosso igt 2017
Merlot in purezza che dopo la fermentazione in cemento, affina 18 mesi in barriques nuove di rovere francese e, ancora 12 mesi in bottiglia. Colore granato, profondo e compatto. Al naso è intenso, balsamico, con sentori di frutti rossi e liquirizia ed eleganti toni speziati di chiodi di garofano e cannella. Strutturato, fresco succoso con una bella vena acida e lunga persistenza su note di liquirizia. Insomma, non il solito merlot.

SONDRETE bianco di Toscana igt 2008
Uvaggio di trebbiano, malvasia e colombana in percentuale variabile. Appassimento sui graticci in locali ben areati, permanenza di in caratelli da 100 litri semi-colmi, chiusi con tappo e cemento per almeno 10 anni. Il colore è giallo dorato con riflessi ambrati. Il profumo intenso è un composto di sentori di noci, datteri, caffè, prugne secche, chiodi di garofano. Stesse sensazioni si ritrovano in bocca dove il vino è intenso e con una lunghissima persistenza.

Podere La Regola
Località Altagrada – Riparbella (Pisa)
T. 0588 81363
www.laregola.com
info@laregola.com