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L'azienda

G.D. Vajra, un viaggio nel Barolo e nelle radici di una famiglia

10 Aprile 2025
Aldo e Milena Vaira Aldo e Milena Vaira

Spesso, nel corso delle nostre visite ad aziende vitivinicole, torniamo con il ricordo dei vini degustati e del territorio, cercando di descriverli testimoniando la qualità. Nella nostra ultima visita, invece, oltre ad aver apprezzato la bontà dei prodotti, torniamo con l’idea di aver scoperto una famiglia con una storia che ci ha riportato un po’ indietro nel tempo. G.D. Vajra è un’azienda a conduzione familiare a Barolo, nel cuore delle Langhe, il cui nome deriva dall’antico modo di scrivere il cognome di famiglia con la “j”. L’acronimo “G.D.” che lo precede è il ringraziamento di Aldo Vajra al padre, Giuseppe Domenico, per avergli donato il primo nucleo di vigneti nel Bricco delle Viole, oggi coltivati e raccontati insieme alla moglie Milena e ai figli Giuseppe, Francesca e Isidoro. Aldo, pioniere dell’agricoltura biologica in Piemonte, inizia a coltivare i vigneti di proprietà nell’estate del 1968, a soli 15 anni, e si guadagna il titolo di “più moderno dei tradizionalisti e più tradizionale dei modernisti”. Con una storia al contrario — infatti, le storie delle Langhe degli anni ’60 e ’70 dello scorso secolo raccontano di un esodo dalla campagna verso le città industriali — la sua storia è quella di un ritorno.

“Ai miei genitori devo moltissimo… l’inizio del sogno”, dice Aldo. Vivendo i movimenti del ’68 studentesco, il padre, per evitare guai, lo trasferisce a Barolo dai nonni che, avendo una cascina, lo introducono nei campi, facendo così innamorare il ragazzo di una vita spesa nella libertà della natura, seguendo una passione imprevista ma così potente da cambiare il destino. Con il tempo, lo studente trascorre i fine settimana coltivando i vigneti di famiglia, imparando dai contadini della zona che gli trasferiscono la passione per quella terra. E già dal 1971 riceve una delle prime certificazioni biologiche in Piemonte. Aldo completa gli studi laureandosi in Agraria all’Università degli Studi di Torino e inizia a insegnare. Se il doppio lavoro è fondamentale per guadagnare il necessario da investire in azienda, a un certo punto diventa evidente che è il momento di compiere una scelta. Quando anche l’ultimo mezzadro lascia il proprio terreno, con la promessa e la sicurezza che lo avrebbe curato come loro, decide di lasciare definitivamente l’insegnamento e prende in conduzione altri ettari di terreno. Infatti, nel 1985, con il supporto di Milena, lascia l’insegnamento e si dedica esclusivamente all’azienda.

Per la famiglia Vajra tutto è osservazione attenta e selezione, artigianalità, cura del dettaglio e unicità. “Prima di essere una squadra, noi siamo una famiglia, e in una famiglia vedere che i propri figli continuano il lavoro dei genitori è uno scambio, una ricchezza e una stima reciproca – dicono Aldo e Milena Vajra – Produciamo Barolo, ma non solo, perché amiamo tutti i vini della nostra terra. Crediamo nella bellezza, nel lavoro fatto bene, nella cura dei dettagli, nell’osservazione curiosa e nella creatività che rispetta la tradizione. Siamo un’azienda familiare e artigianale, e ci accompagna una squadra giovane, entusiasta e appassionata quanto noi. Curiamo direttamente i nostri vigneti perché riteniamo che questo sia il punto di partenza della qualità, ma soprattutto perché amiamo questa terra. Tutti i vini che produciamo sono ispirati alla finezza e all’eleganza. Hanno un senso del luogo e parlano dei vigneti, delle varietà e dell’annata di cui sono frutto. Armonia e personalità sono indissolubilmente uniti, così che ogni bottiglia possa essere godibile da giovane e trarre giovamento dall’affinamento”.

Particolarità della cantina sono le vetrate progettate e costruite da Padre Costantino Ruggeri, uomo di fede, ma soprattutto pittore e scultore, che donano all’ambiente un’atmosfera unica e luminosa. I vigneti ad alta quota sono uno dei fattori distintivi alla base dei vini G.D. Vajra, così come lo stile improntato a vini di grande finezza e complessità. Oggi l’azienda possiede 80 ettari vitati, situati in diverse aree dell’ampia zona di produzione del Barolo.

Ad affiancare la produzione della Cantina anche i prodotti della Cantina Luigi Baudana a Serralunga d’Alba, una delle più piccole del territorio con i suoi quasi 3 ettari di vigneto, un’autentica espressione garagista del Barolo. Per oltre trent’anni Luigi e la moglie Fiorina hanno coltivato i vigneti di Serralunga fino all’inizio del 2009, quando hanno affidato ai Vajra il compito unico di diventare custodi della loro storia, del nome e dei vigneti di famiglia. Qui si producono i vini Langhe Doc Bianco Dragon, Barolo Docg Baudana, Barolo Docg Cerretta e Barolo Docg del Comune di Serralunga d’Alba.

LA DEGUSTAZIONE

Nel corso della nostra visita abbiamo potuto degustare molte delle etichette dell’azienda, riassunte in un tasting con i vini:

  • G.D. Vajra, Langhe DOC Riesling 2017, 2023 e 2024
  • G.D. Vajra, Langhe DOC Nebbiolo Claré J.C. 2024
  • G.D. Vajra, Dolcetto DOC Coste & Fossati 2023
  • G.D. Vajra, Barbera d’Alba DOC Superiore Viola delle Viole 2022
  • G.D. Vajra, Langhe DOC Nebbiolo 2023
  • G.D. Vajra, Langhe DOC Freisa Kyè 2022
  • G.D. Vajra, Barolo DOCG Albe 2021
  • G.D. Vajra, Barolo DOCG Coste di Rose 2021
  • G.D. Vajra, Barolo DOCG Ravera 2021
  • G.D. Vajra, Barolo DOCG Bricco delle Viole 2021
  • Luigi Baudana, Barolo DOCG del Comune di Serralunga d’Alba 2021
  • Luigi Baudana, Barolo DOCG Baudana 2021
  • Luigi Baudana, Barolo DOCG Cerretta 2021

Dover elencare le sensazioni di ciascuno di questi vini non darebbe la stessa idea che una storica frase è riuscita a riassumere. Infatti, la vera notorietà di questa tipologia arrivò quando, nel 1751, un gruppo di diplomatici piemontesi spedì a Londra una partita di “Barol”. Tale fu il successo che persino il futuro Presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, in viaggio in quegli anni in Europa, ne citò la bontà nei suoi diari, descrivendolo “quasi amabile come il Bordeaux e vivace come lo Champagne”. Una citazione che calza perfettamente ai vini della famiglia Vajra.