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L'azienda

Signorvino e Oniwines, la nuova frontiera del vino italiano firmata Veronesi

23 Maggio 2025
Federico Veronesi Federico Veronesi

Signorvino nasce nel 2012 per iniziativa di Sandro Veronesi, fondatore del gruppo Calzedonia, con l’obiettivo di offrire una selezione di vini italiani accompagnati da piatti della cucina tradizionale. Un progetto innovativo che oggi è sbarcato anche all’estero. Così il Gruppo Oniverse, punto di riferimento della moda e del lifestyle di proprietà della famiglia Veronesi – con brand come Calzedonia, Intimissimi, Tezenis, Falconeri, Antonio Marras, Pardo Yachts –, attraverso Signorvino, affiancato da Oniwines, amplia i propri interessi aggregando cantine radicate nei loro territori, con un forte orientamento alla qualità e all’internazionalizzazione. Con la presentazione a Milano delle cantine che fanno capo a Oniwines, di cui è amministratore Federico Veronesi, figlio più giovane di Sandro, si scopre che il vino è nel Dna di questa famiglia, visto che gli avi già nel 1800 producevano vino con passione e dedizione. Una passione che oggi trova piena espressione in Federico, da sempre appassionato di enologia. È stato proprio Federico, a Milano, a presentare le cantine del gruppo Oniwines: Tenimenti Leone (acquisita nel 2015), Guardia Grande (creata ex novo), La Giuva (acquisita nel 2023) e, infine, Villa Bucci (acquisita lo scorso anno, contestualmente alla nascita della divisione Oniwines).

Nel corso dell’incontro milanese, Federico Veronesi ha sottolineato come le cantine nel portafoglio di Oniwines esprimano una storia e un’identità locale, intrecciate con la passione per la terra e la qualità. Da La Giuva, che con il suo approccio all’agricoltura di alta collina racconta una nuova Valpolicella, a Villa Bucci, nelle Marche, simbolo della rinascita del Verdicchio, da Podere Guardia Grande ad Alghero, che racchiude l’anima della Sardegna più autentica, a Tenimenti Leone, un angolo antico del Lazio: ogni bottiglia è una narrazione che affonda le radici nei territori e nella cultura del nostro Paese. Anche perché – spiega Federico – “vogliamo valorizzare i vitigni autoctoni, tesori a volte nascosti che parlano la lingua dei loro territori, di quel paesaggio e che raccontano le persone che se ne prendono cura. Significa scegliere la strada più difficile, ma anche la più coraggiosa: quella della differenza, dell’autenticità, dell’originalità. Perché non c’è niente di più affascinante di una bottiglia che parla di sé, senza cercare di piacere a tutti, ma solo a chi sa davvero ascoltare”.

La presentazione delle cantine

Questo l’ordine di presentazione delle cantine e della successiva degustazione di alcuni dei loro vini:

TENIMENTI LEONE, a Lanuvio, nel cuore del Parco dei Castelli Romani. La tenuta si estende su 72 ettari, di cui 38 a vigneto, con terreni di origine vulcanica. La scelta dell’allevamento a spalliera e la vinificazione in acciaio permette di esprimere al meglio le caratteristiche del territorio. L’intento è quello di tornare alle origini, dalla coltivazione della vite alla gestione sostenibile delle risorse, che si concretizza nell’uso di un impianto fotovoltaico e dell’irrigazione sotterranea.

LA GIUVA, acquistata dalla famiglia Veronesi nel 2023, si trova nell’Alta Val Squaranto, in Valpolicella, a 400 metri di altitudine, vicino al Parco della Lessinia. La cantina valorizza un territorio poco esplorato, con vitigni autoctoni piantati su terreni calcarei e un’esposizione est-ovest inusuale per la zona. I vini rappresentano una Valpolicella visionaria, attenta alla biodiversità e alle sfide del cambiamento climatico. La cantina utilizza metodi di vinificazione tradizionali, come l’affinamento in barrique, botticelle e anfore di terracotta, per preservare freschezza, mineralità e complessità del terroir.

PODERE GUARDIA GRANDE, ad Alghero, è stato creato ex novo dalla famiglia Veronesi, con la cantina inaugurata nel giugno 2024. La scelta di Alghero nasce dalla consapevolezza che questo sia il luogo ideale per immergersi nell’essenza più autentica dell’isola. Qui vengono coltivate varietà autoctone come Vermentino, Cannonau e Cagnulari, che permettono la produzione di vini pregiati. Le viti crescono su un suolo sabbioso, argilloso e ricco di ciottoli, cosparso di pietre di quarzite, dove la macchia mediterranea e la natura incontaminata convivono armoniosamente con querce secolari, mirto e altre specie arboree tipiche della zona. I vigneti sono attualmente in conversione biologica, un passo importante verso la protezione e il rispetto di un territorio unico.

VILLA BUCCI, simbolo della rinascita del Verdicchio, deve il suo successo alla visione pionieristica di Ampelio Bucci, che ha trasformato questa varietà in uno dei vini bianchi più apprezzati al mondo. Bucci non è enologo di formazione, ma un imprenditore che ha saputo applicare intelligenza ed esperienza dal mondo dell’economia e del design alla viticoltura. Ha sempre considerato il vino una forma d’arte e creatività. Il suo approccio innovativo ha fatto sì che Villa Bucci diventasse sinonimo di qualità e distinzione. Nel 2024 la cantina è stata ceduta alla famiglia Veronesi e Federico, classe 1992, rappresenta la nuova generazione di vignaioli che raccoglie l’eredità di Ampelio per portare i grandi vini dei Castelli di Jesi sui palcoscenici internazionali. L’azienda è nota per l’uso di vecchie botti di rovere di Slavonia, che, grazie alla micro-ossigenazione naturale, contribuiscono alla creazione di un vino unico e memorabile.

La degustazione

Questi i vini degustati:

Tenimenti Leone:

VULC NUM Roma doc 2024
Ottenuto da uve Bellone. Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, è un vino dal profilo aromatico complesso con prevalenza di sentori di agrumi, mirtillo e violetta. In bocca si distingue per freschezza e mineralità marcata derivante dai suoli vulcanici che caratterizzano il territorio di coltivazione. Il nome si lega alla terra vulcanica dei Colli Albani.

ASPIS Lazio rosso IGT 2024
Uvaggio di Syrah, Merlot e Montepulciano. Il colore è rosso brillante, fresco e fruttato con sentori dominanti di lampone, ciliegie, fragole e frutti di bosco. Dalla struttura equilibrata emergono sfumature floreali e note speziate oltre che una piacevole tannicità. Il nome Aspis è la traduzione latina di “serpente” e si ispira al legame storico e simbolico tra Lanuvio e il culto di Giunone Sospita, divinità protettrice della città.

La Giuva:

IL VALPO Valpolicella doc 2023
Ottenuto da uve corvina, corvinone e rondinella. Un rosso fresco e fruttato, con prevalenza di sentori di ciliegia ed erbe aromatiche. Vino affinato in acciaio per sei mesi. La sua struttura minerale ed elegante lo rende ideale come vino da aperitivo.

IL RIENTRO Valpolicella Superiore doc 2021
Esprime una freschezza unica, con sentori di frutta matura, spezie e una leggera nota di liquirizia nel finale. Viene affinato per un anno in una combinazione di barriques e botti di rovere francese e anfore di terracotta per preservare l’identità del vino e del territorio.

Podere Guardia Grande

SALDENYA Vermentino di Sardegna doc 2023
Ottenuto da Vermentino in purezza. Il colore è paglierino con riflessi verdolini e profumo che rimanda a frutti tropicali come ananas e litchi, pompelmo, camomilla. Il sorso è elegante, decisamente fresco e agile, con finale persistente.

SALDENYA 85 Vermentino di Sardegna doc 2023
Prodotto in edizione limitata (634 bottiglie), nasce dall’antica vigna di costa (età media 40/50 anni) vendemmiata a mano nell’estate 2023. Di colore paglierino luminoso si sviluppa in un’armoniosa successione di aromi di nocciola fresca, pietra focaia, acacia e agrumi canditi. Avvolgente, strutturato, con una freschezza che evoca frutti esotici e una chiusura sapida. Affinato sur lies in tonneau di rovere francese, promette longevità e svela una straordinaria eleganza.

L’ALGHE’
E’ uno dei nomi con cui viene identificata Alghero. Ottenuto da 100% uve Cagnulari. Di colore rosso rubino; profumi di frutti rossi, ciliegia sotto spirito, macis, cannella ed eucalipto. Il sorso è voluminoso ma terso e agile. In successione si rivela sapido, chiudendo su un finale di bacche rosse ammantate di spezie.

Villa Bucci

BUCCI CLASSICO Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore 2023
Vino biologico che incarna l’autenticità e la raffinatezza di questo storico territorio. Nasce da vigneti situati tra i 250 e i 350 metri sul livello del mare, dove il terreno argilloso-calcareo conferisce al vino struttura e complessità. È un vino dal profilo elegante e armonioso, al naso regala un bouquet raffinato, con note di fiori bianchi, agrumi, mandorla e sfumature minerali. Al palato è equilibrato e persistente, con una straordinaria combinazione di freschezza, sapidità e struttura, che lo rende perfetto per un lungo affinamento in bottiglia.

PONGELLI Rosso Piceno DOC biologico 2022
Rappresenta il perfetto equilibrio tra Sangiovese e Montepulciano, con uve che provengono da vigneti situati tra 250 e 280 metri sul livello del mare, coltivati su terreni argilloso-calcarei che donano struttura e profondità al vino. Un rosso armonico ed espressivo che sprigiona aromi di frutti rossi maturi, ciliegia, spezie dolci e leggere note tostate, derivanti dall’affinamento in legno. In bocca è equilibrato e vellutato, con tannini morbidi e un finale lungo e piacevolmente sapido.

VILLA BUCCI CLASSICO Riserva doc 2020
Incarna il massimo dell’eleganza e della longevità del Verdicchio. Un vino biologico capace di raccontare la grande tradizione del territorio attraverso un’interpretazione davvero raffinata. Nasce da vigneti situati a 350 metri sul livello del mare, nel cuore della tenuta Villa Bucci, impiantati su suolo argilloso-calcareo, a bassa densità d’impianto, che danno uve di qualità eccezionale, capaci di esprimere complessità e finezza. Dopo la vinificazione in bianco e la fermentazione in acciaio, il vino viene affinato in grandi botti di rovere per 18-24 mesi, seguito da un anno di riposo in bottiglia. Il bouquet è ampio e raffinato, con note di miele, mandorla, agrumi maturi, fiori bianchi e sfumature minerali, arricchite da delicati sentori di vaniglia e spezie. In bocca è avvolgente, strutturato ed elegante, con una perfetta armonia tra sapidità, freschezza e profondità aromatica. Il finale è lunghissimo, con un’evoluzione che continua a sorprendere nel tempo.