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L'azienda

Vino, pietra e mare: il sogno di Del Bono nel cuore del Salento

19 Maggio 2025
Mattia Vezzola, Cristina Del Bono, Gabriele Gorelli Mattia Vezzola, Cristina Del Bono, Gabriele Gorelli

Marrubium riserva Del Bono 2022 Primitivo di Manduria dop, è un rosso pugliese in distribuzione in questi giorni che sta conquistando gli appassionati italiani di vini di qualità. Marrubiam, oltre alla qualità, è pure frutto di un incontro casuale tra una famiglia di imprenditori milanesi amanti della natura che nella loro ricerca di nuovi territori da scoprire, si imbattono in una masseria seicentesca incastonata in un suggestivo antiteatro naturale della Puglia che tra Taranto e Gallipoli si affaccia sul Mar Jonio. Per Rinaldo Del Bono è amore a prima vista per questa masseria che Alessia Perrucci aveva scelto come sede della sua azienda vinicola fondata negli anni ’80 con il nome Le Fabriche. Un amore talmente travolgente che nel 2020 i Del Bono riescono a convincere Alessia a vendere l’azienda che nel giro di qualche anno, da una estensione di 25 ettari arriva a superare i 100 ettari e, nello stesso tempo portata ad interpretare in chiave contemporanea l’anima più autentica del territorio jonico-salentino che per il nuovo proprietario è il posto ideale per produrre grandi vini. Infatti, in occasione della presentazione della prima etichetta del nuovo vino, organizzata a Milano nella raffinata cornice di Casa Cipriani, da persona schiva e riservatissima, Del Bono ha delegato la figlia Cristina a fare gli onori di casa della degustazione di Marrubiam da parte dell’enologo Mattia Vezzola e Gabriele Gorelli, con una battuta molto efficace: “E’ un luogo così bello che non è possibile fare vini cattivi”. La conferma è stata immediata, da parte dei due super esperti, che nel corso di un piacevole dialogo preparatorio della degustazione, hanno messo in chiaro un po’ di cose in tema di vino come, per esempio, “in vigna va prodotto il giusto e utilizzato quello che ti serve” (Vezzola), seguito da “un vino che ha mostrato subito la sua essenza più autentica e di non assomigliare a nessuno” (Gorelli).

Il nuovo percorso de Le Fabriche è un progetto nato dall’amicizia tra Rinaldo Del Bono e Mattia Vezzola, che affonda le radici nel rispetto della terra e nella volontà di celebrare il paesaggio, la storia e la cultura viticola attraverso una produzione sostenibile e attenta alla qualità. Tant’è che per il nome del vino è stato scelto il nome latino (Marrubium) del suo luogo di produzione, Maruggio, per esaltare ancora di più un contesto agricolo tutt’ora esempio di ecosistema armonico tra vino, pietra chiara, ulivi, profumi salmastri, biodiversità e vecchi alberelli a pochi passi dal mare. La tenuta, situata a Maruggio, si estende su 120 ettari: 80 sono dedicati a ulivi secolari, 15 a un bosco mediterraneo e 25 a vigneti, che assicurano le uve Primitivo (85%) e Aglianico (15%) per la produzione di un elegante Primitivo di Manduria doc, prodotto in sole 12.500 bottiglie e 200 magnum. Marrubium è un vino in grado di esprimere al meglio il patto tra l’uomo e la terra del Salento. Tant’è che per esaltare la vocazione vitivinicola millenaria del luogo, Rinaldo ha avviato un progetto ambizioso: custodire, valorizzare e interpretare la biodiversità dell’Alto Salento attraverso una rigenerata cultura del vino e la produzione di una etichetta rappresentativa non solo di una terra ma anche di uomini, modelli ed esperienze. E, infatti, Le Fabriche è anche un laboratorio di idee, dove artigianalità, ricerca e innovazione si incontrano. Il sapere enologico di Mattia Vezzola si integra con l’esperienza agronomica di Pierluigi Donna, in un consesso che coinvolge personalità come il vivaista francese Pierre-Marie Guillaume, pioniere nella ricerca e selezione genetica. Insieme, sviluppano un progetto di selezioni massali su vigneti centenari, valorizzando l’identità genetica e naturale del territorio. Così, ha detto Vezzola: “Come i marinai si orientavano seguendo le stelle, Le Fabriche guarda avanti, combinando antichi saperi e tecniche moderne per un futuro che rispetta e valorizza il suo passato”.

Marrubium Riserva è l’opera che meglio racconta questa visione. La vendemmia 2022 esprime il legame profondo tra uomo e natura, tra intuizione e ascolto. È un vino rosso intenso, di grande finezza e struttura, evoluto in barriques di rovere bianca ed affinato per anni nel silenzio delle cantine. La sua “elevazione” è lenta, profonda, armonica. La sua longevità è una promessa e una scommessa da mantenere nel tempo. Chiosa Rinaldo Del Bono: “Marrubium deve farsi voce autentica del luogo in cui nasce, un vino irripetibile altrove, perché profondamente radicato nella sua terra”. Quella “che ha fatto innamorare mio padre – ha aggiunto Cristina – che vuole vini dalla forte identità territoriale, eleganti, armoniosi, ma soprattutto longevi, perché il vero valore del vino non risiede solo nella sua qualità immediata, ma nella capacità di attraversare il tempo, di evolversi, resistere e rivelarsi. La qualità è il punto di partenza, l’obiettivo è l’unicità”. Così, attraverso una gestione meticolosa della vigna e un lavoro artigianale in cantina, con Marrubium si vuole raggiungere questo obiettivo. “Le vigne, coltivate ad alberello e a spalliera, sono accudite con un approccio a basso impatto, arricchito da pratiche innovative di monitoraggio ambientale e tutela della biodiversità – ha detto Vezzola -. Le vigne c’erano già: il nostro compito oggi è assicurarci che continuino a stare bene domani”. Il domani, in parte, è stato anche anticipato a Casa Cipriani, con un veloce assaggio delle vendemmie 2023 e 2024, ovviamente non ancora pronte per essere sottoposte al giudizio degli appassionati di Primitivo di Manduria doc di qualità.

Le Fabriche Soc. Agricola
Contrada Le Fabriche, s.p. 130 Torricella-Maruggio km. 3,8
Maruggio (TA)
www.lefabriche.it