Sulle colline della Tuscia viterbese, a pochi chilometri da Canino, culla storica dell’olivicoltura laziale, sorge Podere Tiberi: un progetto giovane, nato nel 2019, che ha fatto della qualità e della valorizzazione delle cultivar locali i suoi punti di forza. Più precisamente, ci troviamo a Cellere, in provincia di Viterbo, a circa 350 metri sul livello del mare, in una zona dove le brezze del Tirreno si incontrano con la quiete del lago di Bolsena, dando vita a un microclima ideale per la coltivazione dell’ulivo. Nata dalla passione di Maria Clara Tiberi, l’azienda non affonda le radici in una lunga tradizione familiare, ma nasce da un’intuizione forte e consapevole, da un vero e proprio colpo di fulmine con il mondo dell’olio extravergine d’oliva. Dopo un breve corso di degustazione, Maria Clara ha deciso di cambiare percorso professionale, lasciando il mondo del diritto per dedicarsi all’olivicoltura. Anni di studio, corsi da sommelier dell’olio, un master dedicato al business del settore e soprattutto l’esperienza diretta sul campo hanno consolidato il suo percorso. Da questa passione è nato il desiderio di creare un’azienda tutta sua, partendo da terreni di proprietà familiare inizialmente destinati ad altri usi e oggi sede dell’uliveto e dell’azienda: un patrimonio naturale di circa otto ettari che ospita 1.500 alberi di ulivo.
Cuore pulsante dell’azienda è la varietà Caninese, simbolo del territorio della Tuscia, che oggi copre circa l’85% dell’intero oliveto, affiancata da altre cultivar come Maurino, Leccino e Frantoio. Da queste nasce un olio extravergine d’oliva biologico che racconta al meglio il territorio, combinando rigore agronomico e spirito divulgativo. Tra gli elementi caratterizzanti di Podere Tiberi vi è infatti una grande attenzione alla comunicazione; Maria Clara ha scelto di utilizzare i social media, creando contenuti semplici e diretti, lontani dai tecnicismi, per avvicinare il pubblico al mondo dell’extravergine senza limitarsi a parlare esclusivamente dell’azienda, ma portando avanti un approccio da “evocreator” (di cui abbiamo già raccontato su Cronache di Gusto) che si basa su tre pilastri fondamentali: autenticità nel mostrare il dietro le quinte della produzione, creazione di esperienze coinvolgendo chef e ristoratori in degustazioni e abbinamenti, e la ricerca di nuove occasioni di racconto e networking fuori dai soliti schemi.
Un progetto comunicativo che non può prescindere da un approccio aziendale improntato sul rispetto del suolo e sulla sostenibilità, con concimazioni organiche, irrigazione controllata e tecniche agronomiche che preservano la struttura del terreno. La raccolta, semi-meccanica e anticipata, avviene a metà ottobre, quando le olive sono ancora verdi. Seguono una selezione manuale e il trasporto in cassette forate; le drupe vengono molite entro 6-8 ore presso un frantoio di fiducia, dotato di impianto a due fasi di ultima generazione. L’olio viene poi filtrato, conservato in silos inox in atmosfera protetta e imbottigliato in ambiente climatizzato. A comporre la gamma di Podere Tiberi sono due etichette principali: “Aurum”, blend delle varietà Maurino, Leccino e Frantoio, e il monovarietale “Caninese”. Entrambe le referenze sono certificate biologiche e ottenute da olive raccolte precocemente. Una produzione annua di circa 2000 litri che viene distribuita in Italia, prevalentemente sul canale Horeca e attraverso distributori specializzati. Tra i progetti in cantiere per il 2026 una nuova attività di oleoturismo, con esperienze di degustazione in azienda, e l’avvio di relazioni commerciali con paesi esteri.
Per la prima volta, per Cronache di Gusto, abbiamo degustato il monocultivar Caninese 2024. Si tratta di un olio dal fruttato medio (6/10), caratterizzato da un colore dorato brillante con sfumature verdi e da un bouquet aromatico ricco di sentori erbacei. Al naso emergono note di mandorla fresca, carciofo, radicchio, pepe nero, che definiscono una struttura armonica ma, al contempo, vivace, caratterizzata da ritorni vegetali intensi e da una chiusura balsamica. Al palato presenta un amaro leggero e ben modulato (4/10), che lascia progressivamente spazio a un piccante deciso e persistente (6/10). Questi profumi e questo bilanciamento di sapori lo rendono un olio profondamente identitario, capace di esprimere al meglio il profilo di una delle cultivar più emblematiche della Tuscia. Un connubio che fa sì che il monovarietale Caninese sia un extravergine capace di esaltare il gusto dei piatti che accompagna: è ottimo su bruschette rustiche, zuppe di legumi, carni rosse e primi piatti saporiti. Si abbina bene anche con verdure dal gusto deciso, come cicoria, puntarelle, carciofi, così come con formaggi freschi (mozzarella, caprini) o piatti a base di pesce (cotti o crudi). Per contrasto, si presta anche ad abbinamenti con piatti dolci. Esprime il meglio di sé a crudo.
Poderi Tiberi
S.P. Doganella km 17+910
Cellere (VT)
T. 3317155143
info@poderetiberi.com
www.poderitiberi.com