Nel cuore della Tuscia, su terreni di origine vulcanica, tra i Monti Cimini e il lago di Vico, sorge il Frantoio Santinelli. Ci troviamo a Caprarola, in provincia di Viterbo, uno tra i borghi più belli d’Italia caratterizzato da abitazioni medioevali, palazzetti rinascimentali e sede di uno dei capolavori dell’architettura laziale: il Palazzo Farnese. È in questo territorio che dal 1984 opera il Frantoio Oleario Santinelli, fondato da Colombo e oggi gestito dai nipoti Gianluca e Mattia, con il supporto di papà Francesco e mamma Roberta. Un progetto che ha sede in un luogo unico per l’olivicoltura – che qui ha origini antiche – grazie a una composizione geomorfologica che è il risultato di eruzioni vulcaniche che hanno regalato alla zona un’elevata fertilità, grandi riserve minerali e una ottima capacità di ritenzione idrica; caratteristiche che insieme a un clima, a un’esposizione e a un’altitudine che godono di condizioni particolarmente fortunate permettono di dar vita a un olio extravergine d’oliva di grande qualità.
Realtà all’avanguardia, sia dal punto di vista tecnologico sia sul versante della visione e della progettualità, il Frantoio Santinelli ha una storia che si lega profondamente a quella della Tuscia. Da anni, infatti, è impegnato in attività di promozione e valorizzazione del territorio ricoprendo un ruolo attivo in progetti di inversione, cioè in azioni programmatiche che hanno l’obiettivo di aumentare la presenza di alberi d’ulivo in una zona in cui è attualmente predominante la coltivazione del nocciolo. Un impegno che ha come fine ultimo la salvaguardia della biodiversità e che trova attuazione da un lato in consulenze gratuite destinate alle aziende agricole che decidono di convertire le proprie coltivazioni e dall’altro nell’acquisto di terreni e nella conseguente messa a dimora di nuovi impianti di varietà autoctone. Il tutto accompagnato dalla scelta di un regime interamente biologico, che mira alla sostenibilità della coltivazione e della produzione, con tanto di recupero degli elementi di scarto dell’oliveto.
Ad oggi il Frantoio Santinelli conta circa 4 ettari di oliveto che si estende in una zona collinare a un’altitudine compresa tra i 250 e i 600 metri sopra il livello del mare e che ospita circa 1.700 piante delle varietà Frantoio, Moraiolo, Leccino e Canino. È a partire da queste che nasce un blend – ottenuto dalle cultivar presenti in azienda e realizzato nelle versioni convenzionale e biologica – che è frutto di una raccolta manuale svolta nei primi giorni di ottobre e di un processo estrattivo curato nei minimi dettagli. Il risultato è una produzione annua di circa 7 mila chili di olive da cui nasce un extravergine che viene commercializzata in Italia e in Europa, principalmente sul canale Horeca o presso negozi specializzati, oltre che sull’e-Commerce aziendale. Obiettivo del 2024 sarà quello di produrre anche dei monovarietali biologici da Frantoio, Leccino e Canino in una continua logica di valorizzazione e promozione delle cultivar locali.
Abbiamo assaggiato quest’anno il blend nella sua versione certificata biologica, imbottigliato per la prima volta in occasione della campagna olearia 2022. Composto al 70% da Frantoio e al 30% da Canino, si tratta di un fruttato medio dal color dorato brillante con sfumature verdi. Dotato di un profilo aromatico particolarmente raffinato, si caratterizza per sentori erbacei e di mandorla, accompagnati da leggere note floreali. Al palato risulta equilibrato e armonioso grazie a un ben riuscito mix tra una leggera componente amara e un piccante vivace. Le sue caratteristiche lo rendono un extravergine versatile e ideale per accompagnare tartare e carpacci, carni bianche, verdure cotte al vapore e formaggi freschi. Esprime il meglio di sé a crudo.
Frantoio Oleario di Francesco Santinelli
Via San Liborio, 25 – Caprarola (VT)
T. 0761 645241
info@frantoiosantinelli.com
www.frantoiosantinelli.com