Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 102 del 26/02/2009

LA SCOMMESSA Alia accoglie le olive iblee

26 Febbraio 2009
olive olive

LA SCOMMESSA

Nell’entroterra palermitano, l’azienda Dara Guccione ha impiantato la Tonda Iblea e la Moresca. E ora dopo 9 anni di monitoraggio si è avuta la prima molitura

Alia accoglie
le olive iblee

L’entroterra palermitano accoglie la Tonda Iblea e la Moresca. Le prestigiose cultivar di olivo della Sicilia orientale, le perle dell’altopiano ibleo, trovano nuova espressione nel territorio di Alia.
E’ il frutto riuscito di una scommessa coraggiosa lanciata dalla nuova generazione della famiglia Guccione, oggi a capo dell’azienda agricola Dara Guccione.

Pionieri di un’impresa che potrebbe ingenerare critiche da parte dei difensori delle tipicità territoriali, sono stati i fratelli Giovanni e Valentina, il primo agronomo e responsabile di produzione, la seconda responsabile marketing e commerciale, ereditieri di una vocazione olivicola tutt’ora florida da ben 4 secoli, e sostenitori dell’agricoltura biologica.
Curiosità e voglia di sperimentare, così è nato lo slancio che ha ispirato i due giovani produttori, a conferma di quanto queste predisposizioni rappresentino oggi fertile humus per un settore che vuole puntare all’eccellenza. L’esperimento, messo in atto nel 2000, si è basato sullo studio della simbiosi tra i due ecotipi ragusani con le caratteristiche di un’areale di produzione diversa dal loro originario. Fecondi e sorprendenti i risultati. “La scommessa – spiega Giovanni Dara Guccione – è nata dalla consapevolezza che il nostro habitat possiede peculiarità pedoclimatiche che lo rendono molto simile a quello in cui la Tonda Iblea e la Moresca prosperano. Una volta proceduto all’impianto, abbiamo atteso che le cultivar si adattassero naturalmente, curiosi di scoprire quali caratteristiche potessero assumere. Volevamo capire se queste fossero simili a quelle che caratterizzano le varietà nel luogo di origine. Le nostre aspettative sono state sorprese da uno sviluppo di piante con caratteristiche loro proprie. Non superiori, né inferiori, dal punto di vista qualitativo, ma completamente diverse”.
Dopo 9 anni di costante monitoraggio si è avuta da poco avuto la prima significativa molitura. “L’olio – afferma Dara Guccione – è risultato gradevolissimo e fruttato. L’ecosistema dei nostri terreni gli ha conferito proprietà organolettiche specifiche, ed una forte personalità. Meno piccante e meno amaro rispetto all’intensità che identifica l’olio del ragusano, ma gradevolissimo. Aspettiamo, nel frattempo, di vedere come le cultivar si evolveranno in futuro. Le premesse sono buone e rimaniamo soddisfatti dell’investimento profuso in questa scommessa a lunga scadenza”.
Obiettivo dell’azienda è quello di rinnovare nel tempo l’uliveto, soppiantare le varietà fino ad ora coltivate, Nocellara, Cerasuola e Biancolilla, ed inserire le due iblee. Per offrire un prodotto nuovo ed unico, che esprima in un modo tutto suo e genuino il territorio. Consci che sperimentazione e tradizione siano valori che debbano armonizzarsi in un equilibrio esclusivamente scandito dai ritmi della natura, i Dara Guccione portano avanti una filosofia di produzione vincente basata su un progetto di ricerca e valorizzazione delle potenzialità del territorio. Esempio d’intraprendenza di cui dovrebbe fregiarsi l’intero comparto agroalimentare dell’Isola, ma che per il momento è appannaggio solo di alcuni giovani produttori.
Spirito che potrebbe rappresentare una chiave di volta nella corsa alla conquista di una posizione meritevole nei mercati locale che estero. Successo comunque già conseguito dai Dara Guccione, che da anni primeggiano in Germania, Svezia, Usa come ambasciatori dell’olio siciliano, destinando gran parte della loro produzione, 10.000 litri annui, ad un consumatore medio che si sta dimostrando sempre più consapevole ed estimatore rispetto ai nostri connazionali.

Manuela Laiacona