Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 122 del 16/07/2009

LA GUIDA Mangiar bene a meno di 30 euro

16 Luglio 2009
guida guida

LA GUIDA

Cento locali dove è possibile spendere poco ma senza accontentarsi in un manuale realizzato dal Giornale di Sicilia in collaborazione con Cronache di Gusto. Ecco come prenotarne una copia

Mangiar bene
a meno di 30 euro

“Mangiare bene tra 15 e 30 euro” si può. È questo il titolo della guida in vendita con il Giornale di Sicilia in tutte le edicole siciliane al prezzo di sei euro (escluso il quotidiano). Una pubblicazione, realizzata in collaborazione con Cronachedigusto.it che ha scovato cento locali sparsi per le nove province siciliane dove è possibile mangiare bene senza svenarsi.


L’iniziativa editoriale ha avuto un ampio successo e in pochi giorni è andata esaurita. In ogni caso è ancora possibile ordinarne una copia scrivendo a info@cronachedigusto.it>. Il costo è sempre di sei euro.
In tempi di ristrettezze economiche e di rinunce è quasi una quadratura del cerchio. Eppure si può fare e lo dimostriamo citando luoghi come i fratelli Borrello a Sinagra, in provincia di Messina; La Locanda del Colonnello a Modica e Pomodoro a Scicli, entrambi in provincia di Ragusa; Lubiè a Palermo e Nangalarruni a Castelbuono, in provincia di Palermo. Quelli che, secondo noi, sono i migliori in assoluto nel rapporto qualità-prezzo.
Piccole realtà che oggi tracciano il solco di un modo diverso di mangiare che non trascura mai l’alta qualità, il legame col territorio, la passione, la voglia di crescere. Insomma, la Sicilia che ci piace.
Questa guida nasce anche da un’altra considerazione: che la gente non ha rinunciato del tutto al pasto fuori casa; con i familiari, con i parenti, con gli amici o con i colleghi di lavoro, le occasioni fioccano. Spinti dalla voglia di convivialità e dal desiderio di soddisfare i nostri palati osiamo mangiare fuori casa pure in tempi difficili come questi. Magari, una volta seduti al desco di un locale, si guarda con più attenzione al conto, si scelgono piatti meno costosi, si beve senza ricorrere ad etichette ridondanti. È nata così l’idea di cercare cento locali sparsi per tutta la Sicilia che potessero offrire pietanze di qualità fissando un paletto ragionevole: 25 euro per un pasto (ma diventano 30 se il menu è a base di pesce) per un antipasto, un primo o un secondo e un dessert, bevande e servizio esclusi. Abbiamo così girato, grazie al lavoro di Marina V. Carrera e Francesco Pensovecchio in lungo e in largo tra le nove province per scovare ristoranti e trattorie dove non solo si potesse rispettare il «tetto» del prezzo ma dove si potessero anche trovare piatti succulenti, ben fatti, magari rispettosi del territorio, mai banali, mai realizzati senza cura.

 

Agata Polizzi