Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 69 del 10/07/2008

L’INTERVISTA La Via: “Uno spiraglio sugli Ogm”

09 Luglio 2008
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    L’INTERVISTA

L’assessore regionale all’Agricoltura della Sicilia dà il suo cauto via libera. E per il futuro: “Ristrutturare la macchina amministrativa. Troppa burocrazia”
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La Via:
“Uno spiraglio
sugli Ogm”

”La ricerca non può essere bloccata. Ma bisogna essere cauti”. Giovanni La Via è l’assessore regionale all’Agricoltura, al suo secondo mandato come titolare di una delle deleghe più delicate in Sicilia: sia per l’enorme materia di cui si occupa, che per la quantità di denaro che l’assessorato si trova a gestire.

La risposta sugli Ogm, gli organismi geneticamente modificati, però, La Via la dà da ricercatore, come docente di Economia e gestione dell’impresa agroindustriale, la cattedra che occupa dal 2004 come ordinario all’Università di Catania.
L’assessore apre con cautela alla sperimentazione, perché “non si può pensare di operare in mercati sempre più grandi e concorrenziali, senza avere la possibilità di giocare ad armi pari”. Il La Via-ricercatore arriva a queste conclusioni prima del La la_via_giovanni69.jpgVia-assessore che si trova a lavorare in una regione che si porta dietro la targa di “Ogm free”. Vuol dire che in Sicilia l’uso degli organismi geneticamente modificati è vietato, anche indirettamente, attraverso l’uso di mangimi Ogm somministrati agli animali. Una pratica non consentita alla quale, un divieto, al quale, però, qualcuno riesce sempre a venir meno. “Il novanta per cento del nostro patrimonio vegetale deriva da incroci – dice La Via -. Credo che non debbano essere posti divieti al fatto che l’uomo accentui certi processi attraverso le ibridazioni o le sperimentazioni”.
Ogm ma non soltanto per l’assessorato regionale all’Agricoltura. Sono due gli obiettivi che Giovanni La Via vuol portare a termine nel corso di questo secondo mandato: “Ristrutturare dal punto di vista del marketing l’agroalimentare siciliano e rinnovare la macchina amministrativa. C’è troppa burocrazia – dice l’assessore -, dobbiamo cercare di andare incontro agli imprenditori agricoli siciliani”.
E insieme ai traguardi da raggiungere ci sono quelli già raggiunti. “Dopo diciotto anni – spiega La Via – è stato raggiunto l’accordo regionale sul prezzo del latte. Fino ad ora le aziende locali erano costrette ad essere alla mercé dei grandi gruppi industriali. E poi c’è il ‘Marchio Sicilia’ per la carne, per il quale è stato già stilato anche un disciplinare”. E sempre in campo bovino ci sono gli studi legati al cosiddetto “biotransfert”, “che prevede – spiega ancora il numero uno dell’assessorato regionale all’Agricoltura – la fecondazione di esemplari di razze nostrane con embrioni di razze che possono produrre una qualità di carne superiore. Uno studio che già si trova in avanzato stato di sperimentazione”.

Marco Volpe