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Scenari

Api nere sicule, all’Università di Palermo uno studio genetico per prevenirne l’estinzione

27 Giugno 2025
A sx Salvatore Feo A sx Salvatore Feo

Il progetto, denominato ProNera, si svolge su un campione rappresentativo messo a disposizione dagli stessi apicoltori

Mansueta, resistente al caldo e all’acaro che sta sterminando le api in tutta Europa, estremamente produttiva. Sono queste, in sintesi, le caratteristiche principali dell’Apis Mellifera, ovvero l’ape nera sicula, salvata dall’estinzione una trentina di anni fa dall’apicoltore Carlo Amodeo, allevata in purezza su isole minori e in stazioni di fecondazione isolate e oggi oggetto di analisi per individuarne punti di forza e punti di debolezza.

Per studiarne le caratteristiche dal punto di vista genetico è stato portato avanti dal dipartimento di Scienza e tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche dell’Università di Palermo, in collaborazione con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria di Bologna e con un gruppo di apicoltori siciliani capeggiati da Carlo Amodeo, il progetto denominato ProNera, finanziato nell’ambito della Sottomisura 16.1 “Sostegno per la costituzione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” PSR Sicilia 2014/2020.

In sintesi, si tratta di uno studio condotto da Salvatore Feo, docente di Genetica all’Università di Palermo, su un campione rappresentativo di api messe a disposizione dagli stessi apicoltori.

“È il primo progetto che studia l’ape nera sicula a tutto campo – spiega il professore Feo -. Il problema principale per noi era quello di mantenere inalterate certe caratteristiche che la contraddistinguono come, appunto, la mansuetudine e la resistenza all’acaro Varroa destructor. Quello che abbiamo cercato di fare, dunque, è stato salvarne il patrimonio genetico per pilotare incroci che consentano di avere una diversità genetica per prorogare la specie senza perderne le caratteristiche. Oggi abbiamo a disposizione una banca dati genetica che ci permetterà di ampliare il patrimonio delle api nere presenti in Sicilia e che avrà un importante ritorno per la conservazione e la riproduzione delle sottospecie”.

Negli ultimi anni, infatti, il declino delle popolazioni di api a livello globale ha evidenziato proprio l’importanza della conservazione genetica. L’introduzione di api regine da altre aree geografiche ha portato a un’ibridazione incontrollata, compromettendo l’equilibrio naturale tra api e ambiente.
“Il mio pensiero in tutti questi anni – aggiunge l’apicoltore Carlo Amodeo – è sempre stato quello di mettere in sicurezza l’ape nera. Le selezioni che sono state fatte in passato, con incroci tra api consanguinee, hanno fatto disperdere un importantissimo patrimonio genetico e aumentare la moria: le api hanno praticamente perso la loro memoria. Con questo progetto – conclude – vogliamo indicare in che direzione andare oggi e in futuro. La natura è perfetta così com’è e l’ape nera sicula è una gran lavoratrice: dobbiamo solo lasciarla esprimere”.