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Scenari

Mancano banconisti e baristi: un esercizio su tre rischia la chiusura

22 Marzo 2024
Barista Barista

Pasqua si avvicina e l’Osservatorio “Evolution Forum Business School sulle PMI” lancia l’allarme: mancano banconisti e baristi e un esercizio su tre rischia la chiusura. 

La fotografia immortala le prenotazioni a livelli pre-pandemia ma ma gli italiani di qualsiasi età in cerca di lavoro non sembrano disposti ad accettare contratti da stagionali, perché non danno più valore al posto fisso, bensì all’imparare, al fare esperienze nuove, ad aprirsi e viaggiare. 

Il format è stato ideato da Gianluca Spadoni su un panel di oltre 1200 micro e piccoli imprenditori (cioè con fatturato sino ad 1 milione di euro, e meno di 5 dipendenti) e realizzato a ridosso del Ponte di Pasqua, la prima vera vacanza per le famiglie italiane nel 2024.

Secondo la ricerca dell’Osservatorio “Evolution Forum Business School sulle PMI” per la Pasqua 2024 sono ricercate dalle aziende soprattutto figure ultra specializzate per tutti quei negozi che vorrebbero restare aperti per il Ponte di Pasqua anche sabato e domenica, come per esempio: addetti alla pescheria (41%), addetti alla macelleria (40%); addetti alla gastronomia (38%); salumeria (34%), baristi (50%), panettieri (28%), pasticceri (26%), banconisti del fresco (22%). 

Una carenza di personale che oggi mette seriamente a rischio la sopravvivenza di un esercizio su tre. Non a caso, secondo i dati di una ricerca Confcommercio, in Italia negli ultimi 12 mesi hanno chiuso 111.000 negozi di commercio al dettaglio e attività ambulanti, 8.000 dei quali soltanto nel 2023. 

Nelle località turistiche specie di mare, quello di Pasqua sarà il primo vero ponte del 2024, la “prova generale” delle vacanze estive. In questo contesto, praticamente tutti gli albergatori sono alla disperata ricerca di personale di hotellerie: dal chef de rang ricercato dal 33% degli hotel (si tratta di persone che abbiano maturato esperienze all’estero, con conoscenza della lingua inglese) ai sous chef (secondo il 29% dei ristoratori), dai camerieri (47%) ai guardarobieri (40%), dal lavapiatti (22%) al congierge/portiere (21%).