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Scenari

La crisi nera delle ciliegie pugliesi: raccolti azzerati, prezzi alle stelle e concorrenza estera

22 Maggio 2025
Ciliegie pugliesi Ciliegie pugliesi

Le ciliegie pugliesi stanno attraversando una delle peggiori stagioni degli ultimi decenni. Le gelate anomale che hanno colpito il sud-est della provincia di Bari tra marzo e aprile hanno compromesso pesantemente la produzione, con conseguenze drammatiche per i frutteti.

Secondo Coldiretti Puglia, le perdite sono stimate tra il 70% e il 100% della produzione, in particolare per le varietà di pregio come la Ferrovia, simbolo storico della cerasicoltura locale. Le temperature fuori stagione hanno distrutto la fioritura, impedendo alla frutta di svilupparsi.

I danni sono evidenti soprattutto nei campi del sud-est barese, dove in alcune zone non si è raccolto nemmeno un frutto. Le varietà più precoci, come la Georgia e la Bigarreau, sono state colpite, ma è la Ferrovia a subire il colpo più duro.

Nonostante questa situazione critica, la Puglia continua a rappresentare il cuore della produzione cerasicola italiana, con circa 18.000 ettari coltivati e oltre 17.000 ettari nella sola provincia di Bari destinati alla produzione per il consumo fresco, pari al 30% della produzione nazionale.

Intanto, però, i consumatori si ritrovano di fronte a prezzi altissimi nei punti vendita, con ciliegie che arrivano a costare fino a 23,3 euro al chilo, spesso senza indicazioni chiare sull’origine del prodotto. Coldiretti denuncia la presenza di ciliegie importate spacciate per italiane, provenienti da Egitto, Tunisia e Marocco.

Oltre al danno economico per i produttori, c’è il problema della mancanza di trasparenza nella filiera. Il divario tra ciò che incassa l’agricoltore e il prezzo finale per il consumatore continua a crescere, segnalando una distorsione preoccupante nel sistema distributivo.

Per questo Coldiretti chiede con forza il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i territori colpiti e l’attivazione di misure economiche straordinarie a sostegno degli agricoltori. In parallelo, l’organizzazione sollecita un rafforzamento dei controlli sull’origine della frutta in vendita, anche attraverso la vigilanza municipale, per contrastare eventuali frodi e pratiche scorrette.

Nel frattempo, molti produttori stanno promuovendo la vendita diretta, che permette al consumatore di acquistare frutta tracciabile e locale direttamente dalle aziende agricole. Una risposta concreta alla crisi e un modo per avvicinare il cittadino al territorio.

Infine, tra le proposte per rilanciare il comparto, Coldiretti rilancia la necessità di un marchio IGP per la ciliegia pugliese, in particolare per la Ferrovia, come strumento di tutela, valorizzazione e riconoscibilità sui mercati.