Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Diritti di impianto, la simulazione che prevede l’impatto della liberalizzazione

05 Settembre 2012
vigneti_2 vigneti_2

Ecco lo studio che simula l'impatto che potrebbe avere la liberalizzazione dei diritti di impianto. 

Una previsione su cosa ne conseguirebbe dall'abolizione stabilita dalla Commissione Europea e prevista per il 2016 con probabile proroga al 2018, contro cui si sono schierati nove Paesi dell'Unione Europea, associazioni di categoria, istituzioni e piccoli produttori. 

La diffonde Marco Baccaglio sul suo blog i Numeri del Vino. La simulazione è stata  condotta in Germania da AAWE, l'associazione degli economisti dedicati al vino, a firma di Mariia Bogonos, Barbara Engler, Marc Dressler, Jurgen Oberhofer and Stephan Dabbert. E' stata presa come oggetto di studio la più grande regione vinicola del Paese, il Rheinland-Pfalz, applicandovi un  modellino econometrico. 

Ecco le conseguenze dell'analisi sintetizzate da Baccaglio: 

– Liberalizzare gli impianti significa certamente aumentare la quantità di vino prodotto a discapito dei prezzi, con un impatto più evidente sui vini di qualità rispetto ai vini da tavola;

– Liberalizzare significherà quindi necessità di tagliare i costi produttivi. Primo, spostare la produzione di vino dai posti scomodi (le colline) ai posti comodi. Secondo lo studio, nei posti “scomodi” si potrà produrre soltanto vini di grande qualità tali da compensare con il prezzo di vendita i maggiori costi di produzione. Secondo, passare da modelli di piccoli agricoltori a aziende con aree vitate più importanti, in grado di ottenere economie di scala.

– La liberalizzazione non genererà delle perequazioni all’interno di un’area produttiva come questa, ma presumibilmente si allargherà a livello europeo: è probabile che lo svantaggio competitivo di alcune aree si traduca in un problema di sostenibilità delle loro industrie vinicole;

– Da un punto di vista del mercato, la liberalizzazione dovrebbe consentire un’espansione ulteriore dei vini di qualità, mentre la concorrenza sui vini sfusi e di bassa qualità si intensificherebbe ulteriormente (cali di prezzo più pronunciati, per il maggiore effetto di sostituzione).

C.d.G.