Non tutti i mali vengono per nuocere.
Lo scandalo che qualche mese fa ha fatto il giro del mondo, dei media, dei canali 2.0.e allarmato i consumatori, parliamo delle tracce di carne di cavallo trovate nel ripieno di alcuni prodotti dichiarati preparati con carne di manzo, ha portato in un certo senso fortuna proprio alla carne di cavallo. Invece di una ripercussione negativa che sarebbe potuta derivare da questo battage negativo le vendite sono schizzate in alto. E molte aziende inglesi che commercializzano specialità con la carne di cavallo come ingrediente hanno visto aumentare in poche settimane le proprie vendite. Addirittura tali prodotti sono comparsi nella lista dei top best seller di molti retailer del Paese.
Il bombardamento mediatico sullo scandalo perdurato per giorni ha incuriosito e spinto molta gente, non gli appassionati e gli abituali consumatori, ad informarsi sulla carne di cavallo, sulle sue qualità e quindi a provarla per la prima volta, superando l'ostacolo sentimentale. Probabilmente ad avere influenzato a favore del cavallo sono state le dichiarazione della Principessa Anna d'Inghilterra, figlia di Elisabetta II e presidente della World Horse Welfare, che ha suggerito qualche giorno fa pubblicamente, e proprio in occasione di un evento di beneficienza, che consumare carne di cavallo potrebbe portare ad un trattamento migliore dell'animale stesso il quale, come avrebbe ribadito, attualmente viene invece abbandonato e non vive in condizioni ottimali. Sentenza che ha fatto esplodere gli attivisti che hanno a cuore gli animali.
Walter Murray , produttore di Kezie Foods, azienda nel Berwickshire specializzata in prodotti a base di carne di cavallo, ha dichiarato che la gente sta cambiando modo di vedere, alla luce anche di una maggiore sicurezza sul prodotto perché maggiormente garantita e perché sono ben comunicati la provenienza, il tipo di allevamento, informazioni poco dettagliate e in certi casi carenti per quanto riguarda la carne di manzo o di maiale.