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Scenari

Export di alcolici: nel 2024 l’Ue sfiora i 30 miliardi di euro, Italia seconda esportatrice dopo la Francia

28 Aprile 2025
Calice di vino Calice di vino

Nel 2024 le esportazioni di bevande alcoliche dall’Unione Europea hanno raggiunto un valore complessivo di 29,8 miliardi di euro, segnando un incremento del 10,9% rispetto al 2019.

Lo rivelano i dati diffusi da Eurostat sul commercio internazionale di alcolici. Tra i Ventisette, l’Italia si conferma al secondo posto per valore delle esportazioni, con vendite pari a 6 miliardi di euro — trainate in gran parte dal vino — e una quota del 20% sulle esportazioni complessive dell’UE verso i Paesi extraeuropei. Al vertice della classifica figura la Francia, che ha esportato per 12,1 miliardi di euro, grazie soprattutto a vino e liquori. A seguire si posizionano la Spagna (2,5 miliardi, principalmente vino) e i Paesi Bassi (2,3 miliardi, prevalentemente birra).

Nel complesso, il vino continua a dominare l’export europeo, rappresentando il 56,2% del valore totale (16,8 miliardi di euro). A seguire ci sono i distillati e i liquori, che coprono il 29,7% (8,9 miliardi di euro), e la birra, con una quota dell’11,5% (3,4 miliardi di euro). Altri prodotti come sidro, perry, idromele, saké e bevande fermentate minori valgono l’1,7% del totale (0,5 miliardi di euro), mentre vermouth e vini aromatizzati rappresentano l’1% (0,3 miliardi di euro).

L’analisi di Eurostat evidenzia inoltre che gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di destinazione per le bevande alcoliche europee, con importazioni per 8,9 miliardi di euro, equivalenti al 30% del totale esportato. Più della metà di questo valore, 4,9 miliardi, riguarda il vino, mentre distillati e liquori contano per 2,9 miliardi. Il Regno Unito si posiziona come secondo partner commerciale dell’UE nel settore, con 4,9 miliardi di euro (17% del totale), di cui il 68% — ovvero 3,3 miliardi — attribuibile al vino. Seguono Cina e Canada, entrambi con 1,6 miliardi di euro, e la Svizzera con 1,4 miliardi.