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Scenari

Francia bollettino nero: export frenato dal calo dei consumi in Cina. I dati della Fédération des vins et spiritueux

10 Settembre 2014
bordeaux bordeaux

Bollettino nero per la Francia. Almeno sul fronte dell'export.

La frenata dei consumi di alcol in Cina, dove la Francia domina da almeno venti anni, dovuta alla politica di austerità  voluta da Pechino avrebbe influito pesantemente. Arrivano i dati da parte della Fédération des vins et spiritueux de France. 

La stima è relativa al primo semestre del 2014. Il Paese del vino più forte nello scenario del commercio internazionale ha registrato un calo generale delle esportazioni di vino e alcolici del 7%, rispetto allo stesso periodo nel 2013, portando a casa 4,8 miliardi di euro. In totale sono state vendute 68.200 casse solo di vino, pari a 3,3 miliardi di euro. 

Anche gli spirits d'oltralpe soffrono. Il calo, per questa tipologia di prodotto, è stato del 9%. E il cognac che da solo rappresenta i due terzi delle vendite totali ha chiuso il semestre con il -12%.  Per i Bordeaux il trend negativo a doppia crifra e del 28%, un inversione pesante dopo cinque anni consecutivi di crescita. La condotta introdotta dal governo cinese sarebbe stata indicata addirittura come il primo fattore da Christophe Navarre presidente della federazione: “La Cina da sola  – spiega in una nota a commento del report – rappresenta il 30%, in termini assoluti, il calo delle vendite”. Lo Champagne rimane il vino che resiste e traina l'export. L'unico ad avere davanti il segno positivo: il +6% per in termini di volume e il +8% in termini di valore.