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Scenari

Garda Doc, nuove regole per il futuro del vino gardesano: debutta il low alcol e arriva il “Cremant”

30 Ottobre 2025
Il lago di Garda Il lago di Garda

Il Consorzio guidato da Paolo Fiorini aggiorna la produzione verso innovazione, sostenibilità e identità gardesana

Il Garda si rinnova, senza smarrire la propria voce. Con il decreto ministeriale del 24 settembre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 ottobre, vengono approvate le modifiche al disciplinare di produzione dei vini Garda Doc. Un aggiornamento che segna un passaggio decisivo per la denominazione, in equilibrio tra radici e contemporaneità.

“È un passo strategico per la nostra denominazione e per i produttori che ne fanno parte” spiega Paolo Fiorini, presidente del Consorzio Garda DOC. “Abbiamo lavorato insieme al Ministero e agli operatori del settore per rispondere alle nuove esigenze del mercato e dei consumatori, sempre più attenti a vini identitari, versatili e moderni”.

La Doc Garda, che abbraccia le colline tra Brescia, Mantova e Verona, si conferma così un laboratorio di idee e pratiche vitivinicole capace di coniugare varietà, qualità e spirito di collaborazione. Il Consorzio rappresenta oggi 250 produttori, uniti da un progetto comune di valorizzazione delle terre gardesane.

Tra le novità più significative figurano l’introduzione del Garda Müller Thurgau e del Garda Rebo, oltre alla possibilità di produrre versioni spumanti e frizzanti con specificazione di vitigno “Garganega” e “Chardonnay”.

Ma la vera innovazione è il debutto del Garda Garganega “low alcol”, a 9% vol.: il primo vino fermo a bassa gradazione riconosciuto in Italia. Una scelta che intercetta le nuove sensibilità del consumo, dove la ricerca di leggerezza e bevibilità incontra la qualità enologica.

Nuovi orizzonti anche per le versioni rosé spumante e frizzante, che potranno ora portare la specificazione “Corvina”, vitigno simbolo dell’area gardesana. Si aggiunge inoltre il Pinot Grigio Ramato Rosato, interpretazione moderna di una varietà storica del Nord Italia, e, per la categoria spumante, la possibilità di utilizzare la menzione “Cremant”, in linea con gli standard europei di maggiore finezza e complessità.

Sul piano territoriale, la zona di produzione viene ampliata a una parte del comune di Castenedolo (Brescia), mentre la normativa consente ora l’uso di tutti i contenitori previsti dai regolamenti europei per l’imbottigliamento.

“La nostra missione è chiara: dare voce a un territorio unico, che sa unire radici viticole antiche a una visione internazionale” conclude Fiorini. “Con questo aggiornamento offriamo al consumatore un ventaglio di vini coerente, riconoscibile e profondamente legato al Lago di Garda.”

Le modifiche saranno operative già dalla vendemmia 2025/2026, aprendo un nuovo capitolo nella storia del Garda DOC: un territorio che continua a evolversi restando fedele al suo paesaggio, alle sue uve e alla sua eleganza naturale.