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Scenari

Gin superstar: +25% in cinque anni, mentre cala il consumo di distillati in Italia

20 Giugno 2025
Gin tonic Gin tonic

È il gin l’unico protagonista in positivo tra gli spirits: negli ultimi cinque anni, i consumi in Italia sono cresciuti del 25% in volume, raggiungendo quota 7 milioni di litri. Lo evidenzia Assodistil, che fotografa un mercato in evoluzione, sempre più orientato verso prodotti leggeri o a basso contenuto alcolico.

Nel 2024, il consumo complessivo di liquori e distillati in Italia si è attestato su 127 milioni di litri, in calo dell’8,5% rispetto al 2019. I liquori restano in testa alla classifica con 50,5 milioni di litri venduti, sostenuti soprattutto dal canale fuori casa che rappresenta il 56% del totale. Seguono rum e grappa, che insieme totalizzano 14 milioni di litri, ma è proprio quest’ultima a registrare la performance più negativa: -12% rispetto a cinque anni fa.

In controtendenza invece i Ready To Drink a base spiritosa, cresciuti del 34,2% nello stesso periodo, segno di un cambiamento nei gusti e nei comportamenti di consumo, soprattutto tra i più giovani.

Secondo Assodistil, il comparto può contare su un asset distintivo: la qualità del Made in Italy e il legame con il territorio. Sono infatti 34 le bevande spiritose italiane che godono di indicazione geografica, tra cui spicca la Grappa.

“È fondamentale continuare a innovare e a raccontare il valore dei nostri distillati – ha commentato il presidente Antonio Emaldi – anche esplorando nuovi utilizzi, come l’impiego della grappa nella mixology”. Emaldi ha inoltre ricordato che il riconoscimento ufficiale del Consorzio Nazionale Grappa da parte del Masaf segna un passo decisivo per la tutela, la promozione e lo sviluppo del prodotto certificato a Indicazione geografica.