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Scenari

Gli stati generali del vino a Roma: “Il nostro settore è spesso vittima del fuoco amico”

17 Febbraio 2025
Gli stati generali del vino a Roma Gli stati generali del vino a Roma

“Il settore del vino è sempre più spesso vittima di fuoco amico, anche da certi testi dell’esecutivo europeo. I contenuti espressi nel piano Beca della Commissione Ue, a 3 anni dalla sua bocciatura politica da parte dell’Europarlamento ne è l’esempio. Ed è un’autoflagellazione di difficile comprensione. L’esempio degli health warning in Irlanda è poi inaccettabile e va contro il principio della libera circolazione delle merci, si deve fare marcia indietro”. È quanto affermato oggi in Campidoglio a Roma nel corso del suo intervento agli Stati generali del vino dal presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, in merito al testo pubblicato nei giorni dalla Commissione, che prevede forti limitazioni al commercio oltre all’introduzione di etichette allarmistiche e altro. “Il settore del vino non sta andando bene – ha proseguito Frescobaldi –: il 60% dell’export è concentrato in 5 Paesi e negli Usa le vendite interne di vino italiano hanno perso il 4,4% a volume nel 2024, dato che replica il calo accusato nell’anno precedente. Per questo serve allargare il proprio ambito di azione con politiche commerciali come quelle con il Mercosur”.

 

 

Albiera Antinori: “Proteggere il vino europeo è una sfida di identità e competitività"

Albiera Antinori, Presidente del Gruppo Vini di Federvini, ha posto l’accento sull’urgenza di una strategia politica comune che consenta all’Europa di valorizzare il suo patrimonio vitivinicolo e rispondere alle sfide globali. “Il vino è una risorsa fondamentale per la nostra economia. Per continuare a competere sui mercati mondiali è necessario proteggere il nostro settore da normative frammentate e approcci che penalizzano il nostro patrimonio storico e culturale”, ha dichiarato Antinori. Con una produzione superiore a 160 milioni di ettolitri annui, l’Unione Europea è il principale produttore di vino al mondo, coprendo il 45% delle superfici viticole globali. L’Italia, con 49,7 milioni di ettolitri prodotti nel 2024, è leader mondiale nell’esportazione, generando un saldo attivo nell’export superiore ai 7 miliardi di euro. Tuttavia, Federvini ha richiamato l’attenzione sulla necessità di prepararsi adeguatamente alla fase di negoziato sulle risorse della nuova PAC e di investire con efficacia tutte le risorse comunitarie destinate all’Italia. La percentuale di spesa dell’Italia resta inferiore alla media europea: un gap che può essere colmato solo con politiche più mirate, una burocrazia più snella e una promozione efficace del vino italiano sui mercati internazionali.

“Occorre ottimizzare l’impiego dei fondi europei e avviare un piano istituzionale organico per rafforzare la presenza del vino italiano all’estero”, ha sottolineato la Presidente del Gruppo Vini di Federvini, che ha anche posto l’accento sull’importanza della semplificazione normativa. In particolare, sulla questione dell’etichettatura digitale, la Presidente Antinori ha sottolineato l’opportunità di accompagnare i codici QR con simboli grafici anziché da testi obbligatori, rendendo l’accesso alle informazioni più immediato per i consumatori e semplificando la burocrazia per i produttori. Un altro nodo cruciale riguarda la sostenibilità: “L’assenza di un quadro normativo unico in Europa rischia di frammentare il settore, creando disuguaglianze tra i produttori e ostacolando l’efficacia degli sforzi di sostenibilità”, ha spiegato Antinori. “È urgente uno standard unico nazionale, accompagnato da un logo di sostenibilità, che permetta alle aziende di essere identificabili senza rischiare di incorrere in normative disparate”.

Federvini ha altresì richiamato l’importanza di un approccio basato su evidenze scientifiche. La Presidente Albiera Antinori ha voluto anche mettere in guardia sulla necessità di orientare le scelte politiche su evidenze scientifiche e non ideologiche, ricordando il recente studio della National Academy Science Engineering Medicine statunitense, che ha confermato i benefici del consumo moderato, in particolare per la mortalità generale e le malattie cardiovascolari. Infine, la Presidente Antinori ha evidenziato l’importanza del riconoscimento della specificità del vino in Europa, in relazione al regolamento sugli imballaggi. Le forme delle bottiglie dei vini Igt, Doc e Docg derogano agli obblighi di minimizzazione (non rischiano quindi la standardizzazione). L’esclusione dei prodotti vitivinicoli dalle normative sui riusi obbligatori e sul sistema di deposito cauzionale è un passo positivo per la tutela delle tradizioni.

Stefano Sequino: "Dobbiamo raccontare il nostro vino in modo inclusivo"

Il Direttore del Consorzio Doc delle Venezie, Stefano Sequino, è intervenuto nel panel dedicato a export, accordi internazionali, promozione e internazionalizzazione, portando il contributo della denominazione sul ruolo del vino come ambasciatore del Made in Italy, sulle opportunità offerte dagli accordi commerciali e sulle strategie per rafforzare la presenza del settore vitivinicolo italiano nei mercati globali. “Come Consorzio, stiamo registrando un andamento anticiclico, nel 2024 abbiamo osservato un incremento del 3% nell’imbottigliato. Oggi il Pinot Grigio DOC delle Venezie, con una produzione annuale di circa 230 milioni di bottiglie è icona del Made in Italy nei mercati internazionali che sono destinatari del 95% dei volumi, con un ruolo leader degli Stati Uniti. In questo contesto, resta fondamentale attuare azioni promozionali utilizzando gli strumenti chiave offerti dall’Ocm, per rafforzare la nostra presenza sui mercati globali – dichiara Stefano Sequino e continua – Tuttavia, una strategia di successo deve porsi come obiettivo la diversificazione dei mercati, il consolidamento dei mercati maturi così come deve considerare la necessità di diversificare l’audience. Diventa quindi essenziale adattare il nostro modo di comunicare e il nostro approccio alle nuove generazioni, distanti dal linguaggio più tradizionale spesso pensato per un pubblico più maturo. Dobbiamo raccontare il nostro vino – che ben si presta ai nuovi trend grazie a versatilità e moderato tenore alcolico – in modo inclusivo, rispondendo ai nuovi modelli di acquisto e di consumo”.