Il Carignano del Sulcis punta sulla Russia.
Il 17 e il 18 novembre il Consorzio, insieme all'Associazione italiana export, presenterà un Masterlcass dedicato a questo angolo viticolo sud occidentale dalla storia antichissima nell'ambito di Vinitaly Mosca. Il vino è prodotto da antiche vigne che raggiungono anche i 150 anni di età ed ogni anno escono fuori sul mercato circa 1,6 milioni di bottiglie per un valore di 9 milioni di euro.
La Russia rappresenta un mercato di riferimento e in crescita. “Attualmente l’export rappresenta il 30% del fatturato – ha detto il presidente del Consorzio, Antonello Pilloni -. ma grazie al piano di promozione triennale realizzato con AIE puntiamo entro il 2015 ad aumentare sensibilmente le quote destinate ai mercati esteri”. Si aprono nuovi orizzonti e importanti per il vino che negli ultimi 5 anni ha riscosso crescenti riconoscimenti, da 17 Tre Bicchieri del Gambero Rosso a 3 medaglie d’argento e 3 di bronzo ai Decanter World Wine Awards.
Il 17 si tiene la masterclass “Carignano del Sulcis: Discovering the uniqueness of Sardinia” nell’ambito di Vinitaly Russia, per conoscere i 5 vini di punta del Consorzio di promozione formato dalle Cantine di Santadi, Calasetta, Sardus Pater, Mesa e Agricola Punica. Saranno 50 invece gli ospiti del Gala previsto il 18 novembre al ristorante stellato ‘Semifreddo’, guidato dall’italiano Nino Graziano: tra questi il direttore beverage di Sheraton, gli importatori di Simple, i rappresentanti della Commissione economica eurasiatica e del fondo d’investimento eurasiatico, il dg dell’agenzia delle dogane ‘Rostek’, la direttrice della scuola di vino ‘Enotria’ e una decina di testate di settore, di costume e generaliste russe. Per Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies e promotrice delle attività che sostengono i partner di AIE nel cammino verso l’internazionalizzazione: “Con un consumo di vino a 10 milioni di ettolitri e una crescita di acquisti dal Bel Paese del 242% negli ultimi 10 anni, la Russia continua a rappresentare un mercato decisivo per l’export del vino italiano. E’ fondamentale perciò insistere sulla strada dell’internazionalizzazione, facendo conoscere peculiarità come il Carignano del Sulcis che per le sue caratteristiche intercetta perfettamente il pubblico dei big spender russi”.