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Scenari

Il dopo-Rallo ad Assovini Sicilia. Quattro nomi per la presidenza

29 Maggio 2014


da sinistra Francesco Ferreri, Alberto Tasca d'Almerita,
Mariangela Cambria e Alessio Planeta

Un nuovo presidente per Assovini Sicilia.

Il dopo-Rallo è cominciato e giugno sarà un mese cruciale per definire alcuni assetti. Conclusa l'undicesima edizione di Sicilia en primeur che si è svolta per la prima volta alle Eolie si pensa già al futuro. Con la novità che Antonio Rallo, patron con i familiari di Donnafugata, tra pochi giorni, come anticipato da cronachedigusto.it, sarà eletto presidente del consorzio Doc Sicilia e non sarà più disponibile a una riconferma per i prossimi tre anni alla guida di Assovini Sicilia. Fare il presidente del consorzio che ha già gestito in questa fase embrionale è ritenuto, giustamente, un incarico abbastanza impegnativo e peraltro Antonio Rallo è anche vice presidente dell'Unione italiana vini. Insomma, troppa carne al fuoco. E quindi da lì la decisione di lasciare, comunicata ufficialmente durante un breve discorso prima della cena conclusiva di Sicilia en Primeur. 

Ed allora chi per il dopo-Rallo? Da più parti c'è stato il tentativo di convincere il presidente uscente a restare. Unanime il giudizio più che positivo su questi tre anni. Tuttavia il 21 giugno, oltre ad eleggere il nuovo consiglio direttivo che potrebbe essere allargato a nove componenti anzicchè sette, bisognerà decidere un nome da portare alla presidenza. Attualmente in lizza ci sono quattro produttori.

Due nel segno della continuità delle famiglie che hanno fondato Assovini alla fine degli anni '90 e che così hanno dato un contributo molto forte al rinascimento del vino siciliano. E si tratta di Alessio Planeta e di Alberto Tasca d'Almerita. Ognuno di loro rappresenta aziende storiche e di riferimento ed in fondo la conduzione di Assovini è sempre passata attraverso un loro familiare assieme ai Rallo. Tuttavia sia Planeta che Tasca d'Almerita sono molto presi dalle proprie attività aziendali e pertanto hanno comunicato, al momento, di non essere disponibili.

Poi ci sono altri due nomi tra i papabili che porterebbero con sè vari elementi di discontinuità. Il primo è quello di Francesco Ferreri di Valle dell'Acate, l'altro è quello di Mariangela Cambria di Cottanera. Entrambi fanno parte del direttivo uscente e questo è ritenuto un requisito essenziale. Poi Ferreri è stato anche presidente del consorzio del Cerasuolo di Vittoria e ha così una esperienza di rappresentanza del mondo del vino; la Cambria ha ben lavorato in questi tre anni al fianco di Antonio Rallo. Tutti e due rappresentano il vino nella Sicilia orientale, zona in grande spolvero, Etna soprattutto che è il territorio della Cambria, quest'utima anche donna, altro elemento di discontinuità.

Altri due componenti del direttivo uscente come Laurent de la Gatinais (Rapitalà) e Stefano Caruso (Caruso & Minini), papabili per la presidenza, hanno detto di no. E così in lizza restano i 4 nomi, con la Cambria che sembra avere qualche chance in più. Tra poco tempo il nome ufficiale per la guida di Assovini che in questi tre anni ha visto crescere il giro d'affari in modo esponenziale: da 250 mila a quattro milioni di euro, complici anche i fondi Ocm per la promozione.

F.C.