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Scenari

Il Recioto entra nei Presìdi Slow Food: l’impegno dei viticoltori veronesi

22 Ottobre 2025
Grappolo di Recioto Grappolo di Recioto

Sette cantine si uniscono per salvare una gemma della viticoltura veronese

Il Recioto della Valpolicella, padre dell’Amarone e simbolo del vino veronese, entra ufficialmente tra i Presìdi Slow Food del Veneto. Sette cantine — Mizzon, Venturini, Roccolo Grassi, Corte Merci, La Dama, Giovanni Ederle e Novaia — hanno deciso di unire le forze per salvare un vino che rischiava di essere dimenticato.

La storia del Recioto affonda le radici nei secoli: già Plinio il Vecchio citava un vino ottenuto da uve appassite, mentre Cassiodoro lo definiva un “mosto invernale, freddo sangue delle uve”. Il nome deriva dalle “rècie”, le ali dei grappoli da cui si selezionavano le migliori bacche per l’appassimento. Oggi, questo vino dolce nasce da Corvina, Corvinone, Rondinella e da altre varietà locali, e rappresenta un tassello importante dell’identità agricola della Valpolicella. «Abbiamo deciso di avviare il Presidio per evitare che un vino così rappresentativo scompaia», spiega Roberto Covallero, presidente di Slow Food Veneto. Negli ultimi vent’anni, la produzione è calata fino a rappresentare appena lo 0,6% delle bottiglie della denominazione. La popolarità dell’Amarone e la riduzione del consumo di vini dolci hanno contribuito al suo progressivo declino. Il disciplinare del Presidio impone regole severe: niente diserbo chimico, appassimento naturale di almeno 100 giorni, basse dosi di solforosa e immissione sul mercato solo dopo cinque anni. L’obiettivo è garantire qualità e salvaguardare il paesaggio vitato della Valpolicella.

«Vogliamo riportare il Recioto alla sua dignità originaria», afferma Nicola Perusi della Cantina Mizzon. «È un vino che trova la sua forza nell’invecchiamento, nella complessità e nei profumi che solo il tempo sa dare». Il cammino del nuovo Presidio inizia ufficialmente alla Slow Wine Fair 2026 di Bologna, dove i primi produttori porteranno le loro etichette, segnando il ritorno del Recioto come vino simbolo della Valpolicella e testimone di una cultura che merita di essere custodita.