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Scenari

Italia del Gusto, un viaggio tra eccellenze e strategie contro la guerra commerciale di Trump

10 Aprile 2025
Andrea Aprea e Giovanni Ponti Andrea Aprea e Giovanni Ponti

Mentre Tramp scatena la sua malsana guerra commerciale, il Consorzio Italia del Gusto si è dato appuntamento a Milano, nel Ristorante Andrea Aprea ubicato nel centralissimo palazzo della Fondazione Luigi Rovati (ospita un’importante collezione di vasi e reperti Etruschi) , dove ha celebrato il trionfo del Made in Italy attraverso un evento esclusivo e dal forte impatto sensoriale. Infatti, il pluristellato chef di origini napoletane, ha proposto un menu paragonabile ad un vero e proprio viaggio gastronomico ma, anche, cosa rappresenta l’agroalimentare italiano che nel 2024 ha registrato un export pari a 67 miliardi di euro, con una crescita dell’8%, confermando, è stato sottolineato, la qualità, l’innovazione e il gusto inconfondibile delle eccellenze italiane. Eccellenze in parte presentate nel viaggio sensoriale preparato da Aprea, pescando nelle migliori produzioni delle aziende che aderiscono al Consorzio Italia del Gusto: dai primi tocchi con l’entrée a base di uovo bio, patata, Grana Padano dop e tartufo nero, accompagnati dal Bellavista Franciacorta docg Pas Operé 2020, seguiti dai sofisticati primi piatti come riso Carnaroli mantecato al cacio e pepe con fichi e gamberi a tortello genovese di manzo con provolone, scarole e olive nere; passando poi alla faraona con cavolfiore, senape e camomilla, fino ad arrivare al dessert che ha saputo unire tradizione e innovazione con gianduia e lamponi, babà con crema e amarena e ad un cioccolatino al sale, liquirizia e aceto balsamico tradizionale di Modena dop Ponti Extra Vecchio 25 Anni.

L’evento è stato un tributo ai sapori e alla tradizione del Made in Italy, con un viaggio sensoriale tra le migliori produzioni delle aziende consorziate per evidenziare risultati che premiano la qualità e l’innovazione delle imprese italiane, protagoniste della scena globale che, purtroppo, adesso si scontrano con una sfida cruciale come i nuovi dazi voluti da Trump, che minacciano di frenare la crescita proprio quando le aziende italiane dimostrano di “come il Made in Italy sappia fare squadra. Le aziende del Consorzio rappresentano il meglio del nostro agroalimentare e insieme continuiamo a portare nel mondo i valori di qualità, tradizione e innovazione che ci contraddistinguono. È con questo spirito che abbiamo raggiunto risultati straordinari nel 2024 e con questo stesso spirito guardiamo al futuro, consapevoli delle sfide che ci attendono”, ha detto Giacomo Ponti, presidente del Consorzio Italia del Gusto.

Negli ultimi dodici mesi, infatti, l’export agroalimentare italiano ha registrato crescite negli Stati Uniti (+18%), in Australia (+16%) e in Canada (+15%), con opportunità di espansione in Polonia (+19%) e Corea del Sud (+233% in dieci anni). Ma le tensioni commerciali internazionali mettono a rischio questa crescita. “L’export italiano ha ottenuto la crescita più alta tra i top player del settore, con un +8% che supera Spagna (+6%), Germania e Cina (+4%) – ha aggiunto Denis Pantini, responsabile agroalimentare di Nomisma -. Considerando solamente l’aggregato dei comparti F&B a cui appartengono le imprese del Consorzio Italia del Gusto (dai vini imbottigliati alla pasta, dai prodotti da forno ai derivati del pomodoro, dall’olio d’oliva ai formaggi e così via), l’export italiano ha chiuso il 2024 con un +10,2% a valore, ricalcando sostanzialmente – in merito ai paesi di destinazione- quanto fatto dalla media del settore F&B descritto in precedenza. All’interno di questo paniere, i primi 5 prodotti che hanno registrato le crescite più alte a valore nell’export sono stati l’olio d’oliva (+44% rispetto al 2023), le acque minerali (+30%), le spezie (+23%), aceti e conserve ittiche (entrambi +19%). Tornando invece a considerare l’intero Food&Beverage esportato dall’Italia, è importante evidenziare come i mercati esteri siano diventati sempre più importanti. Negli ultimi dieci anni, il valore dell’export è più che raddoppiato (+109%), toccando punte del +153% in Nord America. Oggi la principale area geoeconomica di sbocco per i prodotti del F&B italiano è rappresentata dall’Unione Europea che assorbe il 55% dell’intero valore delle nostre esportazioni. Al secondo posto si colloca il Nord America (16%), seguito a ruota dai paesi europei extra Ue (15%). Siamo invece ancora poco presenti in Asia (9%), quasi inesistenti in Africa, America Latina e Oceania (meno del 2% in ognuna di queste aree). Tuttavia, il nostro principale mercato di riferimento – gli Stati Uniti – potrebbe diventare uno scenario complicato con i dazi di Trump”.

Dazi che secondo Ponti “potrebbero avere conseguenze pesanti: perdere quote di mercato significa compromettere anni di lavoro e investimenti. Ma il nostro obiettivo resta quello di rafforzare la presenza del Made in Italy nel mondo, esplorando nuove opportunità e consolidando quelle esistenti”. Il Consorzio Italia del Gusto fondato nel 2006 da Giovanni Rana, è il primo consorzio privato di imprese italiane del settore alimentare e vinicolo e, attualmente, rappresenta 38 brand con un fatturato di 25 miliardi di euro e 55mila dipendenti. Dati che confermano il Consorzio come protagonista nella promozione del Made in Italy, pronto ad affrontare le sfide globali con la forza di un sistema che ha fatto della qualità e della tradizione il suo marchio distintivo. La sua missione è quella di aiutare le aziende consorziate a migliorare la propria competitività sui mercati internazionali, attraverso marketing, promozione, comunicazione e sviluppo di partnership strategiche.